Promuovere la solidarietà e lo sviluppo della donazione a livello nazionale, e coinvolgere le nuove generazioni con incontri di sensibilizzazione nelle scuole. Sono solo alcuni degli obiettivi contenuti nel protocollo d’intesa firmato mercoledì 27 novembre, a Roma nella Sala Koch di Palazzo Madama tra Avis Nazionale e Ansmi (l’Associazione nazionale sanità militare italiana).
Il documento, sottoscritto dai presidenti Gianpietro Briola e il Tenente Generale Medico Francesco Tontoli, punta a implementare la comunicazione per aumentare il numero dei donatori sul territorio italiano, nonché a impegnare l’Ansmi in convegni e dibattiti per promuovere le attività svolte dai volontari di Avis. In più, oltre a contenere indicazioni su rapporti e strategie da seguire per diffondere la cultura del dono, il documento porterà il personale avisino a collaborare con donne e uomini delle nostre forze armate per lavorare e promuovere l’importanza di questa scelta non solo dentro le caserme che si trovano sul territorio nazionale, ma anche tra la società civile.
Come si legge nel testo, l’Ansmi predisporrà “d’intesa e in collaborazione con Avis e le istituzioni operanti nel settore, gli strumenti idonei a diffondere la cultura della solidarietà e della sicurezza della donazione del sangue e a promuovere la scelta volontaria, periodica, anonima anche attraverso lo scambio di esperienze e la realizzazione di corsi specifici”.
Come ha spiegato il presidente di Avis, Gianpietro Briola, a margine della conferenza, “grazie al lavoro che svolgiamo quotidianamente, siamo finalmente usciti dal concetto di emergenzialità. La nostra associazione, con 3.400 sedi diffuse sull’intero territorio italiano, contribuirà ancora, da oggi con un alleato in più come i nostri militari, al mantenimento dell’autosufficienza di sangue e al raggiungimento più rapido possibile di quella del plasma. Un bene troppo importante, per la produzione di farmaci salvavita, che deve diventare un patrimonio nazionale e un vanto a livello internazionale”. Anche il Tenente Generale Medico, Francesco Tontoli, ha speso parole di elogio “per l’impegno che Avis mette tutti i giorni nella sensibilizzazione su questo tema e nel lavoro di raccolta di sangue ed emocomponenti. Una realtà consolidata che rappresenta un simbolo tutto italiano della solidarietà. Da parte nostra, l’Ansmi darà il proprio contributo coinvolgendo tutti i soci in servizio e in congedo per garantire il massimo supporto per questa attività straordinaria. La difesa e l’amore per il proprio Paese passano anche attraverso gesti simili”.
Ad aprire i lavori, moderati dal Sen. Antonio Barboni, è stata la presidente del gruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini: “Le continue emergenze ci dimostrano come il nostro sia un territorio fragilissimo, ma grazie all’impegno di Avis e dei nostri militari dimostriamo sempre come l’Italia non si tiri mai indietro quando si tratta di aiutare gli altri. Sono fiera di essere presente alla sottoscrizione di questo accordo che contribuirà a implementare ulteriormente un patrimonio italiano come quello del sangue e delle donazioni”. A fargli eco il vice ministro della Salute, il Sen. Pierpaolo Sileri: “L’accordo tra Avis e Ansmi è l’accordo perfetto tra due realtà che fanno di organizzazione e coordinamento i propri fiori all’occhiello. Mi auguro che quello di oggi sia l’apripista per l’introduzione nelle scuole di una materia fondamentale come l’educazione sanitaria. Il sangue potrebbe servire a ognuno di noi, per questo è bene spiegarlo alle generazioni del futuro”.
Dopo gli interventi dei due vice presidenti della commissione Igiene e Sanità del Senato, Maria Elena Cantù e Stefano Collina, e del responsabile del Servizio Emergenza Sanitaria e Assistenza alla popolazione della Protezione Civile, Marco Leonardi, il direttore del Centro nazionale sangue, Giancarlo Liumbruno, ha espresso soddisfazione per questa giornata: “Un accordo che procede verso il concetto dell’autosufficienza. Ogni giorno, grazie all’attività dei donatori, il nostro Servizio sanitario nazionale è in grado di curare gratuitamente circa 2mila pazienti. Di fronte a Paesi che vedono la donazione di sangue diversa da noi, cioè retribuiscono chi compie questa scelta, l’intesa firmata qui oggi consolida ancora una volta lo straordinario ruolo etico dell’Italia che, dopo la Francia, è la nazione che consegna ogni anno più quantità di plasma alle aziende farmaceutiche”.