Una media nazionale del +7,3% rispetto al 2018 per la produzione di plasma da destinare alle aziende convenzionate per la realizzazione di farmaci plasmaderivati. Dopo un mese di agosto con il segno negativo, i numeri del Centro nazionale sangue relativi al mese di settembre fanno tirare un sospiro di sollievo.
La tabella pubblicata dallo stesso Cns riporta, regione per regione, le differenze rispetto al mese di settembre 2018 e un confronto del periodo gennaio-settembre sia per l’anno in corso che per quello passato. Sono Liguria e Lombardia le regioni più virtuose, insieme alla provincia autonoma di Bolzano, Friuli Venezia Giulia e Umbria. Ma le notizie più importanti arrivano dal Sud, da quei territori in genere sempre alle prese con carenze e ritardi nel processo di avvicinamento all’autosufficienza.
Ebbene, oltre a Lazio (3.655 kg rispetto ai 3.131 del 2018), Sardegna (1.658 kg rispetto a 1.285) e Campania (3.151 kg nel 2019 a fronte dei 2.379 del 2018), il salto più importante l’hanno compiuto, nel mese di settembre, Puglia e Molise. La regione del tavoliere, infatti, nello stesso periodo del 2018 aveva raccolto 2.255 kg di plasma, per registrarne invece 4.655. Il Molise, che già per quanto riguarda la donazione di sangue è la prima in Italia nel rapporto tra donatori attivi e popolazione locale, è passato da 174 kg a 608. Le Marche confermano i 2.738 dello scorso anno, cala invece la produzione di Piemonte, Calabria e Sicilia.