Sangue e plasma sono strumenti salvavita che devono necessariamente essere garantiti. Anche per la qualità dello stesso sistema trasfusionale. È un coro, nei fatti, unanime quello che si alza dal mondo delle associazioni di donatori dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, lo scorso venerdì 4 ottobre, del Programma di autosufficienza nazionale del sangue e dei suoi prodotti, il testo che, nei mesi scorsi, aveva già incassato l’ok sia della commissione Salute delle Regioni che della conferenza Stato-Regioni.
Il documento indica i consumi storici, i livelli di produzione necessari, le linee guida per la compensazione interregionale, nonché criteri e modalità che le singole regioni devono adottare per contribuire al raggiungimento dell’autosufficienza nazionale di emocomponenti e la produzione di farmaci plasmaderivati.
“Ogni Regione deve assumersi le proprie responsabilità per organizzare e gestire il sistema trasfusionale – dice a DonatoriH24 il presidente di Avis, Gianpietro Briola -. Sangue e plasmaderivati sono strumenti necessari e questo testo deve rappresentare la definitiva presa di coscienza. In particolare in riferimento ai globuli rossi che, non potendo essere acquistati sul mercato, devono per forza essere garantiti al Servizio sanitario nazionale”.
Seppur già firmato e caratterizzato da contenuti condivisi, il Programma pubblicato in Gazzetta Ufficiale raccoglie il plauso anche dei presidenti di Fidas, Aldo Ozino Caligaris, e Simti (la Società italiana di medicina trasfusionale e immunoematologia), Pierluigi Berti: “Il testo conferma gli obiettivi prefissati, primo tra tutti quello di conseguire e mantenere l’autosufficienza e contribuire al raggiungimento di stabilità anche per quanto riguarda i plasmaderivati”.
Nonostante la carenza di personale sanitario più volte lamentata: “Anche su questo servirà un coordinamento con le singole regioni, ma gli impegni associativi portati avanti nel corso dell’anno sono stati coerenti con le attività concordate. Non abbiamo registrato particolari difficoltà nemmeno durante il periodo estivo – conclude Ozino Caligaris -, a dimostrazione di come sia possibile superare le criticità se si lavora con programmazione“.
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