Riconoscere il tumore da un’analisi del sangue sarebbe possibile. Anzi, addirittura sarebbero 20 le forme tumorali che si riuscirebbero a scovare. Si tratta di una ricerca effettuata al Dana Faber Institute di Boston, nell’università di Harvard che, in base ai primi risultati, avrebbe una precisione incredibile. La stragrande maggioranza dei casi esaminati (si parla del 99,6%) avrebbe permesso ai ricercatori non solo di individuare i pazienti malati, ma addirittura l’organo dove si stava originando la massa.
E tra le forme scoperte ci sarebbero anche casi di mieloma multiplo e di leucemia. L’indagine, che è stata al centro della conferenza dell’Esmo (la Società europea per la medicina oncologica) tenutasi a Barcellona dal 27 settembre al 1° ottobre, ha coinvolto 3.600 pazienti, alcuni malati e altri no. L’analisi del sangue ha rilevato gli indicatori presenti nel sangue e l’organo di origine del tumore: seno, ovaie, colon, ma anche pancreas, testa, collo, esofago e cistifellea le aree dove gli scienziati sono riusciti a individuare le neoplasie di turno.
A differenza delle “biopsie liquide”, che cercano le mutazioni genetiche nel Dna delle cellule tumorali, l’indagine statunitense scoverebbe, come si legge nella nota dell’istituto, “gli andamenti anormali nei processi di metilazione (quelli che coinvolgono micro sostanze chimiche, i metili appunto, nell’attivazione o disattivazione di geni legati allo sviluppo dei tumori) che in molti casi risultano più indicativi della presenza di tumori”.