Scovare i punti di debolezza del sistema sangue locale, ripristinare la macchina organizzativa e porre fine alle croniche carenze che, da tempo, affliggono il territorio di Napoli e della Campania. Sono solo alcuni degli obiettivi del convegno “Blood is life: agire in rete e in sicurezza, attualità e prospettive” in programma nel capoluogo campano il prossimo venerdì 6 settembre.
L’incontro, nato dalla sensibilità della Croce Rossa regionale che ha poi coinvolto nell’iniziativa quella nazionale, vedrà istituzioni e associazioni di volontariato a dialogo per studiare e raggiungere un percorso di fidelizzazione dei donatori campani così da portarli a un’attività periodica e programmata come avviene nelle altre regioni italiane. Oltre al nuovo responsabile del Centro regionale sangue della Campania, Michele Vacca, il convegno vedrà alternarsi gli interventi del direttore del Centro nazionale sangue, Giancarlo Liumbruno, del responsabile di medicina trasfusionale dell’azienda ospedaliera dei Colli, Bruno Zuccarelli, e del consigliere Simti, Cosimo Nocera.
“Ci auguriamo che, con la collaborazione delle istituzioni, si crei una strategia vincente per portare Napoli e la Campania al livello delle altre regioni italiane – spiega a DonatoriH24 il presidente di Avis Nazionale, Gianpietro Briola, che venerdì sarà presente a Napoli insieme ai rappresentanti anche di Fidas, Fratres e Aido -. Si tratta di un percorso che, dopo numerose difficoltà, sta iniziando a prendere forma e che, con l’impegno di tutte le sigle coinvolte, dovrà portare a riorganizzare il sistema sangue locale così da porre fine alle croniche carenze con cui questo territorio fa i conti”.
Ma qual è la proposta di Avis? “Quella di uscire dal concetto di donazione del sangue come emergenzialità e di passare a una concezione di necessità quotidiana. Solo così è possibile garantire le scorte necessarie e la regolare attività delle strutture ospedaliere senza affanni. Occorre lavorare individuando punti di raccolta riconosciuti e riconoscibili sul territorio – conclude – e sensibilizzare la comunità affinché venga consolidata il prima possibile una base sociale e associativa convinta ed efficiente”.