“Si comunica che l’attività di prelievo/raccolta campioni sarà sospesa fino a data da destinarsi, per l’incertezza a garantire l’attività analitica causa gravissima carenza di personale. Sarà servito solo chi esibirà un’impegnativa con la dicitura “Urgente” o con l’assegnazione originaria di priorità “U” o con codice esenzione “M50”.
È il laconico cartello affisso in viale Aldo Moro a Olbia, dove ha sede l’ospedale San Giovanni di Dio. Un’amara sorpresa per centinaia di pazienti che negli ultimi giorni dovevano svolgere un prelievo di sangue, magari per una visita specialistica, magari dopo aver preso un giorno di ferie. Così, senza alcun preavviso da parte dell’azienda ospedaliera, se non il cartello, in molti sono stati costretti a fare marcia indietro.
Il problema, fanno sapere dall’Azienda tutela salute di Olbia, è che il sangue si potrebbe pure prelevare dal paziente ma manca il personale tecnico per analizzarlo, così il servizio è garantito soltanto per le urgenze. Una situazione resa complicata dall’alto numero di richieste d’analisi (compresi i punti di prelievo territoriali, la media è di 500 analisi al giorno).
L’ente pubblico, tramite un comunicato, tenta di gettare acqua sul fuoco: “A causa dell’assenza imprevista e non prevedibile del personale tecnico, il punto prelievi di Olbia ha momentaneamente sospeso l’attività di raccolta dei campioni esterni. La direzione di Ats e dell’area di Olbia hanno avviato tutte le procedure percorribili per poter risolvere in tempi rapidi la criticità che riguarda i tecnici di laboratorio: la direzione è fiduciosa che entro alcuni giorni la situazione possa risolversi con l’assegnazione di nuovo personale. L’Ats – Assl Olbia si scusa con l’utenza per il disservizio causato, ma assicura che sta lavorando per risolverlo in tempi stretti”.
Intanto, però, per lo stesso motivo sono stati chiusi anche i punti di prelievo territoriali. Fino a nuova comunicazione.