La malattia di una giovane mamma ha scatenato una corsa alla solidarietà in tutta Italia. Lei si chiama Irene Marchiella, ha 34 anni e oggi risiede a Gazzo Veronese dopo aver vissuto nel mantovano. Irene è sposata e ha una bambina di cinque mesi. Dallo scorso giugno ha scoperto di essere affetta da leucemia linfoblastica acuta ph+, un particolare tumore del sangue dal quale si può guarire soltanto con il trapianto di midollo. Purtroppo, le probabilità di trovare una persona compatibile sono bassissime, per questo Avis, Admor e Abeo hanno lanciato una campagna di sensibilizzazione.
“Il telefono non smettere di suonare, chiamano persino persone anziane – racconta Vanni Corghi, 70 anni, da 1992 presidente dell’Abeo di Mantova – ma per donare il midollo bisogna avere tra i 18 e i 35 anni e avere l’Hla (antigene leucocitario umano, ndr) compatibile. Il caso di Irene mi ricorda quello di Alex, un bambino che l’anno scorso è riuscito a guarire dalla malattia. Prima di ristabilirsi eravamo arrivati a 26mila iscrizioni, anche duecento in un solo giorno”. Corghi si è avvicinato al mondo delle donazioni nel 1990, quando scoprì che suo figlio di 4 anni era malato di leucemia, oggi quel bambino ha 34 anni ed è perfettamente in salute.
“Io sono contento che sia scattata la gara di solidarietà per Irene – chiosa il presidente dell’Abeo – ma bisognerebbe essere disponibili sempre, non soltanto nel momento dell’emergenza. Con l’associazione svolgiamo campagna di informazione nelle scuole, educhiamo i giovani alla solidarietà che può salvare tante vite. Donare sangue, midollo e, per quando sarà, gli organi dovrebbe essere la prassi, non un gesto dettato dall’emotività del momento”.
Chi è interessato a saperne di più, può contattare l’Abeo di Mantova (0376.201856), l’Admor di Verona (045.8309585) o l’Avis di Castel d’Ario (392.2911828).