Puglia, manca sangue negli ospedali: scorte intaccate
Avis: “Entro pochi giorni saremo in piena emergenza”

2019-06-24T11:32:27+02:00 24 Giugno 2019|Primo Piano|
di Emiliano Magistri

“Stiamo attingendo alle scorte di sangue, ma non basta. Tra pochi giorni saremo in piena emergenza“. Spiega così il presidente di Avis Puglia, Cosimo Luigi Bruno, la situazione che, ormai da mesi, stanno vivendo gli ospedali di Bari e dell’intera regione.

Una situazione che, complice il periodo estivo, come del resto capita ogni anno, rischia di peggiorare ancora di più: “Molti donatori, in questa stagione, per motivi di salute legati a stati pressori non proprio regolari, sono costretti a non poter donare. Altri partono per le vacanze e, di contro, aumenta la popolazione proprio per via dell’arrivo dei turisti: ecco perché gli ospedali vanno costantemente in affanno”. Ma c’è dell’altro.

Il presidente di Avis Puglia, Cosimo Luigi Bruno

Le sacche di cui parla Bruno non servono soltanto a coprire le esigenze dei vari reparti di chirurgia ed ematologia delle strutture pugliesi, ma anche a “garantire le trasfusioni costanti di cui hanno necessariamente bisogno i pazienti cronici come, ad esempio, i talassemici“. Avis, insieme ad altre associazioni di volontari, da tempo porta avanti la campagna regionale “DonaEMOzioni”, volta a sensibilizzare le persone a donare, in particolare coloro che non hanno ancora compiuto questa scelta, ma occorre fare ancora di più: “Per quanto ci riguarda stiamo allertando tutti i nostri donatori, soprattutto quelli più attivi – prosegue il presidente -, chiedendo loro di andare a donare anche al di fuori delle giornate di raccolta programmate, proprio per aiutarci a garantire le scorte necessarie”.

Una condizione di affanno, tuttavia, che il territorio vive ormai da inizio anno. A gennaio, come cita il report dell’Avis Puglia, “sono state prodotte 11.818 unità di sangue e trasfuse 13.780 (con una perdita di 1.962 unità). A febbraio è andata leggermente meglio, con 13.197 prodotte e 12.199 (con un recupero di 998 unità). Di nuovo giù a marzo – conclude il presidente – con 12.121 prodotte e 12.215 trasfuse (-94), meglio aprile con 13.741 trasfusioni a fronte di 14.754 raccolte (+ 1.013), a maggio invece siamo calati di nuovo con 13.578 unità raccolte e 13.647 trasfuse (-69). E per quanto riguarda giugno, posso anticipare che il trend continuerà a essere negativo”.