Due proteine del sangue (giovane) per migliorare le performance dei cervelli anziani e ridurre patologie neurodegenerative come l’Alzheimer. È il risultato di un esperimento effettuato dai ricercatori della Stanford University, in California. Pubblicato sulla rivista Pnas (organo ufficiale della United States National Academy of Sciences), lo studio ha permesso di capire come le due proteine “booster” aiutino a ringiovanire le strutture dei neuroni: per farlo, è stato utilizzato il siero prelevato da topolini giovani (di due settimane) e vecchi (di dodici o quindici mesi) che è stato poi somministrato a campioni di neuroni umani.
Il team guidato dal professor Thomas Sudhof, premio Nobel per la Medicina nel 2013, ha verificato che il siero proveniente dai topolini più giovani ha maggiore effetto sui neuroni, sviluppando una serie di strutture utili alla comunicazione cellulare. Come se la somministrazione avesse generato nuove sinapsi, un fenomeno che con il sangue dei topolini più vecchi non si è verificato.
La Thbs4 e la Sparcl1 sono le due proteine che gli studiosi hanno trovato nel siero degli animali, fondamentali entrambe per la crescita e l’organizzazione delle cellule dell’organismo. Quando sono state applicate ai neuroni, i ricercatori hanno effettivamente constatato la generazione di sinapsi e il ruolo ringiovanente caratteristici del sangue giovane. Per questo le due proteine potrebbero, in futuro, ricoprire un ruolo fondamentale nel trattamento delle malattie neurodegenerative.
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