Una collaborazione per incrementare la quantità di sangue raccolto e dimostrare che, quando si tratta di mobilitarsi per la salute degli altri, non esistono barriere di alcun tipo. Con questo obiettivo l’Avis di Soresina, in provincia di Cremona, ha avviato una sinergia con il centro culturale islamico locale. Un’iniziativa che, concluso il Ramadan (la festività islamica in cui, per un mese, si pratica il digiuno, Sawm, in commemorazione della prima rivelazione del Corano a Maometto), entrerà nel vivo a partire dalle prossime settimane.
“Abbiamo stretto questo accordo perché sono stati gli stessi rappresentanti della comunità locale, attraverso il loro presidente Mohammed Snidi a rivolgersi ad Avis – spiega il presidente Giuseppe Landi -. Molti di loro, infatti, in passato si sono trovati nella condizione di dover ricevere alcune trasfusioni e da qui è nato il loro desiderio di sdebitarsi e contribuire attivamente al lavoro che quotidianamente svolgiamo con i nostri volontari”. I componenti della comunità sono persone che ormai da anni vivono in Italia, con figli nati nel nostro Paese e, proprio per consolidare ancora di più questo legame, Avis nei giorni scorsi ha consegnato a una giovane nordafricana, figlia di immigrati, una borsa di studio come “studentessa meritevole”, essendosi diplomata con la votazione di 100 e lode alla maturità. Ora è iscritta alla facoltà di Medicina dell’università di Pavia.
Un gesto che, in un periodo socio-politico quantomai delicato, assume ancor più importanza: “La nostra associazione rispetta i valori sanciti anche dalla Costituzione – prosegue Landi – e per noi ogni persona che vuole fare la propria parte per il bene degli altri è la benvenuta. La nostra collaborazione è stata avviata ormai da più di un mese, ma visto che di lì a poco sarebbe iniziato il Ramadan, abbiamo pensato che far donare il sangue nel periodo del digiuno non fosse consigliabile. Dai prossimi giorni l’impegno della comunità islamica diventerà concreto al 100%“.
Così come l’attività che Avis svolge nelle scuole del territorio, questa iniziativa punta a incrementare la quantità di sangue raccolto e a reclutare, se possibile, nuovi donatori: “Qui a Soresina possiamo contare su circa 460 donatori attivi, grazie ai quali ogni anno riusciamo a raccogliere circa 1300 sacche di sangue intero. C’è però ancora molto da fare. Nonostante nel nostro centro arrivino persone anche da paesi qui intorno, registriamo un costante numero di donatori che, per una serie di motivi, cessano la propria attività e il ricambio generazionale procede ancora a rilento. Per quel che ci riguarda – conclude -, anche per agevolare l’attività dell’ospedale, organizziamo giornate di raccolta straordinaria anche di domenica per incentivare coloro che durante la settimana, per impegni di lavoro, non riescono a donare”.