Promuovere la cultura di donazione e solidarietà
Matera ospita il 58° Congresso nazionale Fidas

2019-04-24T13:28:25+02:00 25 Aprile 2019|Attualità|
di Emiliano Magistri

Una festa per celebrare i 60 anni di fondazione e ringraziare i volontari e le federate sparsi in ogni regione italiana. Si apre con questo spirito il 58° Congresso Nazionale Fidas, in programma a Matera da venerdì 26 a domenica 28 aprile, nell’Auditorium Gervasio in piazza del Sedile. Un’occasione per sottolineare gli aspetti peculiari della federazione e promuovere la cultura della solidarietà, della donazione e dei corretti stili di vita.

“Non a caso abbiamo scelto la città Capitale europea della Cultura per il 2019 – spiega a DonatoriH24 il presidente Aldo Ozino Caligaris a margine della conferenza stampa di presentazione del congresso -. Il nostro obiettivo era proprio questo, unire in un unico significato il termine cultura. Matera, in questo fine settimana, grazie a Fidas, sarà anche capitale della donazione“. Quasi 5mila i donatori che, in particolare domenica, quando è in programma la “Giornata del donatore”, raggiungeranno il capoluogo lucano. Saranno circa 200 invece i congressisti e la tre giorni sarà gestita dai volontari delle 29 sezioni della Fidas Basilicata, una delle 72 federate che, tra l’altro, quest’anno spegne 40 candeline. Ma non solo.

Il presidente di Fidas Nazionale, Aldo Ozino Caligaris

Il weekend sarà l’occasione anche in cui premiare i vincitori di una serie di concorsi che la Fidas ha organizzato, rivolti sia agli studenti delle scuole italiane che al mondo della comunicazione. Durante il congresso, infatti, saliranno sul podio i giovani che si sono aggiudicati il concorso nazionale “A scuola di dono”, un progetto “con cui i ragazzi, usando la loro creatività, hanno potuto raccontare e sensibilizzare gli altri sul tema della donazione del sangue”, spiega il presidente Caligaris. Per la sezione scuola primaria è risultata vincitrice la classe quinta A della direzione didattica “Don Lorenzo Milani” di Randazzo, in provincia di Catania. Per la sezione scuola secondaria di I grado, la medaglia d’oro è andata alla classe seconda A dell’Istituto Comprensivo “Meduna-Tagliamento” di Valvasone Arzene, in provincia di Pordenone. Per la sezione scuola secondaria di II grado, invece, la palma è andata ad un gruppo di studenti del IV anno dell’Istituto Statale di Istruzione superiore “Michelangelo Buonarroti” di Monfalcone, in provincia di Gorizia.

In più, verrà conferito ai giornalisti del settore, che si occupano di sangue e tematiche ad esso vicine, il premio “Fidas-Isabella Sturvi”, che quest’anno giunge alla sua ottava edizione. I vincitori sono stati Valentina Arcovio (Il Messaggero e Il Mattino), Gandolfo Maria Pepe (La Sicilia) e Antonio Boemo (Il Piccolo).

La mappa del Fidas Tour

Un cammino lunghissimo. “Un filo rosso lungo 60 anni”, come recita il messaggio della campagna celebrativa della federazione che, dallo scorso marzo, da Torino, ha toccato 25 città italiane: “Siamo partiti dal luogo che, 1959, ha contribuito a fondare la Fidas – racconta Caligaris -. La tappa di partenza è stato il Meeting dei giovani (tenutosi nel capoluogo piemontese dal 22 al 24 marzo scorsi, ndr) della nostra federazione e da lì, con il nostro camper, abbiamo percorso l’intero Stivale. Concludere il percorso a Matera è ancora più significativo proprio per questo. Con il Fidas Tour e con gli altri eventi di sensibilizzazione in programma nel 2019 – conclude -, vogliamo mantenere alta l’attenzione su un gesto di solidarietà che in Italia coinvolge ogni anno quasi un milione e ottocentomila persone, ma che abbiamo il dovere di continuare a promuovere in particolare rivolgendoci alle nuove generazioni“.

Durante il congresso verrà inoltre presentata la ricerca “Valutazione dello stato di salute fisica e psicologica nei donatori periodici di sangue”. Nel periodo compreso tra marzo 2018 e gennaio 2019, infatti, Fidas ha effettuato l‘indagine su un campione di 1049 partecipanti donatori di sangue da cui è emerso che donare il sangue fa bene. Rispetto alla popolazione italiana, i donatori presi in esame hanno evidenziato un rischio cardiovascolare nettamente inferiore e quindi sono sicuramente più protetti da futuri episodi come infarto del miocardio e ictus.