Olbia, così Avis risponde al fabbisogno
Bua: “Servono sempre più giovani”

2019-04-10T10:10:43+02:00 9 Aprile 2019|Primo Piano|
di Emiliano Magistri

A Olbia cala il numero dei donatori. A confermarlo a DonatoriH24, e a spiegare il perché di questa tendenza, è il presidente dell’Avis provinciale, Tomaso Bua: “Dobbiamo fare i conti con un’alta percentuale di pazienti talassemici. Siamo la regione più colpita dell’intero bacino mediterraneo, ecco perché il numero di chi può donare il sangue cala inevitabilmente”.

Sono 1050 i pazienti talassemici presenti in Sardegna, ai quali tuttavia vengono trasfuse ogni anno circa 50mila unità di sangue. Ben 82.500 sono state le unità raccolte nel 2018, a fronte di un fabbisogno di 107mila. Circa l’80% del sangue raccolto nella regione è targato Avis. Per questo il presidente non ci sta a parlare di emergenza, nonostante l’avvicinarsi del periodo estivo rischi di accentuare il problema: “L’afflusso di turisti può far aumentare la richiesta di sangue – prosegue -, visto che molti ne hanno bisogno per curare le patologie da cui sono colpiti. In più, proprio a causa di un numero maggiore di persone per le strade, in questo periodo dell’anno aumentano anche gli incidenti stradali, ecco perché dobbiamo sempre essere pronti a soddisfare qualsiasi necessità”.

Per fare tutto questo, l’associazione ha già avviato un piano di interventi: “Organizziamo raccolte itineranti su tutto il territorio – conclude Bua – anche grazie alle autoemoteche del nostro centro trasfusionale e di quelle dell’Avis provinciale di Sassari. In genere le organizziamo nelle giornate di venerdì o nei fine settimana, a meno che non avvengano nelle scuole. Tutto finalizzato a sensibilizzare i donatori anche verso la donazione di plasma e piastrine“.