La cultura della donazione è rosa
Così sta crescendo la Fidas polesana

2019-04-01T17:09:04+02:00 1 Aprile 2019|Donazioni|
di Emiliano Magistri

Una cultura rinnovata che vede la donazione del sangue come una scelta non più solo maschile. La Fidas polesana snocciola i numeri delle nuove adesioni che vedono le “quote rosa” in vantaggio sui donatori maschi, in particolare tra gli under 28.

Una realtà che continua a crescere. Dei 1.298 iscritti con cui si è chiuso il 2018, 130 sono al di sotto dei ventotto anni, così come metà dei nuovi donatori che sono stati 48. Come ha confermato il presidente Luca Callegari, “questa spinta rosa è il motore per portare ancora più in alto la nostra realtà associativa. È la prima volta che registriamo una condizione simile, una condizione che conferma come la cultura della donazione sia cambiata e venga vissuta secondo il rispetto della natura di ogni singolo donatore, anche delle donne. Uno specchio della nostra società e dei cambiamenti che, di volta in volta, la caratterizzano”. Ma non solo.

Se già la Fidas polesana ha fatto registrare una crescita sul numero dei soci, lo stesso è avvenuto in termini di sacche raccolte nel corso del 2018: “Complessivamente sono state 2.155 – spiega il presidente -, di cui 1.781 di sangue intero e 374 di plasma. Eppure, rispetto al 2017, c’è stata una leggera flessione, ma che è stata frutto anche della tendenza generale nel nostro Paese”.

Dopo tre anni particolarmente complicati, in ogni caso, i dati premiano l’attività che si sta basando anche sulla collaborazione con Avis, con cui l’associazione condivide progetti e iniziative per rendere sempre più efficace il sistema della donazione, con promozione e propaganda della cultura della solidarietà nelle scuole e in altri centri di aggregazione.