Potrebbe ammontare a 8 milioni, nel 2030, la quota annuale di persone morte per gli effetti del fumo. La proiezione arriva direttamente dall’Oms (l’Organizzazione mondiale della sanità) che identifica, proprio nel fumo, la prima causa di morte evitabile, con circa il 50% dei decessi che avvengono prematuramente (una media di circa 10 anni prima di un non fumatore).
Quello che più che un vizio è, in molti casi, una vera e propria dipendenza, rappresenta inoltre uno dei principali fattori della comparsa di malattie cardio e cerebrovascolari, senza contare tumori e patologie respiratorie. In base ai numeri dell’Oms, i fumatori sono più uomini che donne, nonostante la differenza si stia, anno dopo anno, assottigliando, e l’abitudine è molto più diffusa tra le persone che hanno un livello socio-culturale più basso. In Italia, in base a quanto riporta il Centro nazionale dipendenza e doping dell’Iss (Istituto superiore di sanità), al 2017 i fumatori ammontano a 12 milioni della popolazione totale.
I danni principali riguardano le arterie, i vasi che dal cuore portano il sangue ai tessuti. Il problema deriva dalla nicotina, sostanza che una volta assorbita dai polmoni, passa nel sangue e riduce la cavità centrale (detta “lume”) delle arterie, ostacolando la circolazione del sangue e comportando, di conseguenza, tachicardia e aumento della pressione arteriosa. Ma non solo. Il fumo è tra i principali fattori che generano l’ictus, quello che avviene cioè quando un trombo (un coagulo di sangue) ostruisce un’arteria cerebrale. I fumatori, infatti, hanno il doppio delle possibilità, rispetto ai non fumatori, di restare vittima di un ictus ischemico e quattro volte in più di subirne uno di tipo emorragico.
Nonostante i divieti nei locali pubblici, le campagne volte a sensibilizzare la popolazione su quali sono i danni provocati dal fumo e l’aumento del prezzo delle sigarette, il 20% circa degli italiani fuma abitualmente. Molto è cresciuta la percentuale tra i giovanissimi, in particolare tra i ragazzi che aggiungono a questa dipendenza anche altre ben più rischiose. Le ragazze, invece, in gran parte, non sanno che l’assunzione di anticoncezionali, se associata al fumo, può incentivare il proporsi di problemi cardio e cerebrovascolari già in giovane età.
Prevenzione e consapevolezza, da parte dei cittadini, che smettere di fumare, o non iniziare per niente, riduce la mortalità o la probabilità di ictus e problemi cardiocircolatori, sono i due fattori fondamentali su cui insistere, per migliorare qualità e aspettativa di vita, aspetto di pelle, denti e bocca, e prestazione fisica.