«Dopo quest’esperienza torniamo nelle nostre realtà associative consapevoli e motivati». Ecco il risultato del XX Meeting nazionale giovani Fidas che si è svolto a Torino da venerdì 22 a domenica 24 marzo.
Oltre cento i giovani provenienti da tutta Italia che hanno partecipato e ora tornano a casa «con quel pizzico di nostalgia per la fine dell’esperienza, ma anche con una consapevolezza in più: il dono volontario, anonimo e gratuito del sangue è un dovere civico e un valore etico che va promosso e condiviso e questo ci spingerà a continuare nelle nostre associazioni la promozione e il coinvolgimento del nostri coetanei» riferiscono i partecipanti.
Il Meeting cominciato venerdì con un intenso pomeriggio di formazione, ha dato la possibilità di intrecciare e confrontare le vite dei donatori con le testimonianze di chi ha ricevuto il sangue e ha bisogno di terapie trasfusionali.
«Sapere dove va a finire il sangue donato, essere consapevoli che il gesto del singolo può essere fondamentale per la vita di qualcuno – ha sottolineato il presidente nazionale Fidas, Aldo Ozino Caligaris– accresce la motivazione a rinnovare la scelta di tendere il braccio. L’incontro con i rappresentanti dell’Amami (Associaciazione Malati Anemia Mediterranea), con una paziente che ha subito un trapianto di fegato e con un chirurgo che ha dedicato la vita ai trapianti, è stato un momento forte che ha colpito i giovani donatori partecipanti».
La giornata di sabato è stata dedicata ai laboratori in gruppo. I giovani hanno invaso alcuni luoghi della città, raccogliendo le testimonianze dei donatori, i dubbi e le paure di coloro che non hanno mai compiuto questo gesto e inondando una Torino primaverile con i colori delle loro pettorine.
Domenica mattina si è svolta l’Assemblea nazionale dei giovani delegati, in rappresentanza degli oltre 60mila donatori Fidas di età compresa tra i 18 e i 28 anni. Sotto la guida del coordinatore nazionale Elia Carlos Vazquez e del coordinamento nazionale, è stata effettuata e presentata la verifica delle attività svolte e la programmazione delle prossime, con la promessa di rivedersi il prossimo anno per un nuovo Meeting.
«Ritengo che il Meeting Giovani Fidas a Torino si possa riassumere nelle parole: formazione, aggregazione e consapevolezza» commenta Elia Vazquez con DonatoriH24. E continua «In questi tre giorni oltre 100 ragazzi provenienti da tutta Italia hanno avuto la possibilità di essere formati nell’applicazione dello “storytelling” ai social media approfondendo il punto di vista di chi il sangue lo dona in modo consapevole, di chi lo riceve e di chi svolge abitualmente attività di volontariato».
E infatti, il forte valore aggregativo fra i ragazzi dell’associazione si è visto specialmente nel rapporto sinergico fra i vari componenti dei gruppi che nella giornata di sabato hanno partecipato ad attività e laboratori in diversi luoghi simbolo della città.
«Il momento sicuramente più emozionante è stato quello delle testimonianze del venerdì pomeriggio in cui i giovani della Fidas hanno potuto ascoltare il punto di vista di chi oggi vive grazie alle donazioni di sangue con la testimonianza dei rappresentanti di Amami. In particolare quelle di una paziente che ha subito un trapianto di fegato e di un chirurgo che ha dedicato la vita ai trapianti» Prosegue il rappresentante nazionale Fidas Giovani. E conclude: «Un’occasione per essere maggiormente consapevoli dell’importanza della promozione della donazione di sangue e per non dimenticare le motivazioni che ogni giorno ci spingono a svolgere attività di volontariato».
Oggi inoltre, sempre da Torino, prenderà il via il Fidas Tour: venticinque tappe lungo tutto lo Stivale, partendo da Torino per arrivare a Matera venerdì 26 aprile in concomitanza con l’apertura del 58° Congresso Nazionale della Fidas. Per celebrare i 60 anni di fondazione della FIDAS e prendendo il via dalla nuova campagna di comunicazione proposta da Fidas “Metti in circolo l’energia” , le cui immagini abbelliscono e identificano il camper, tappa dopo tappa si rinnoverà l’invito a condividere l’energia vitale del dono, fondamentale per quanti ogni giorno necessitano di terapie trasfusionali.