Nel 2018 la Campania ha visto aumentare le opposizioni alla donazione degli organi, addirittura sino a toccare la soglia record del 41,5% di no all’espianto per la donazione. Anche per cercare di invertire questa tendenza, in occasione della giornata mondiale del rene, ieri 13 marzo, è tornata la manifestazione “Sopravvivere non basta” proposta e organizzata dall’Istituto italiano per gli studi filosofici e dall’Università Luigi Vanvitelli.
La giornata, che quest’anno compie 13 anni, viene riproposta ad ogni edizione con lo stesso format ma in diverse città, per promuovere la qualità della vita e la protezione delle fragilità dei pazienti con insufficienza renale cronica. Quest’anno verrà affrontato un tema particolarmente delicato, ovvero il parere del Comitato Nazionale di Bioetica sulla possibilità che le famiglie donatrici si incontrino con coloro che hanno ricevuto gli organi dei loro congiunti. Possibilità che è stata sostenuta negli anni dai filosofi Aldo Masullo e Remo Bodei e dal presidente emerito della Corte Costituzionale Francesco Paolo Casavola, il quale ha anche proposto da modificare la legge sul fine vita consentendo di esprimere una decisione sul destino dei propri organi dopo la morte.
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