Una giornata dedicata ai donatori, con particolare attenzione ai papà. L’Avis di Ragusa è già al lavoro per organizzare la raccolta sangue in occasione del giorno di San Giuseppe, la festa del papà appunto, il prossimo 19 marzo. Sono trascorse soltanto poche ore dalla giornata di donazioni dedicata alle donne in occasione dell’8 marzo, ma l’associazione è di nuovo al lavoro
“In occasione della festa della donna abbiamo regalato una piantina e un ramo di mimosa a tutte coloro che si sono presentate nella nostra sede – spiega a DonatoriH24 il presidente Paolo Roccuzzo – e in vista del giorno di San Giuseppe stiamo già prevedendo degli omaggi per i papà che decideranno di donare il sangue”.
L’Avis di Ragusa, con il passare del tempo, si sta consolidando sempre di più come punto di riferimento per la città. A differenza di quanto avviene altrove, infatti, qui le persone non si appoggiano a centri trasfusionali all’interno di ospedali, ma possono donare il sangue direttamente nella sede dell’associazione: “Possiamo contare sul nostro personale medico sanitario e su una sala apposita dove ricevere chi dona – prosegue Roccuzzo -. In più, il nostro auditorium ospita spesso eventi scientifici o presentazioni di libri”. Ma non solo.
L’Avis riceve oltre 200 donatori stranieri che provengono da 36 nazioni diverse: “Proprio all’interno del nostro auditorium abbiamo le bandiere di tutti i paesi da cui provengono questi donatori”, racconta il presidente. Bandiere che si arricchiranno a breve per omaggiare anche i giocatori non italiani del Ragusa calcio. Proprio la squadra locale, infatti, nei giorni scorsi è stata protagonista di una giornata particolare in cui, atleti e dirigenti, si sono presentati nella sede dell’Avis per effettuare tutte le indagini di rito e poter così donare il sangue: “Avevamo ospitato le società cittadine di basker e rugby, il calcio ci mancava – dice Roccuzzo -. Abbiamo sottoposto ognuno all’elettrocardiogramma (nella sede dell’associazione ne vengono effettuati oltre 5mila all’anno, ndr) e agli esami del sangue necessari a stabilire se si è in condizione di donare o meno. Qualcuno era già donatore e quindi si è potuto procedere da subito con la raccolta, con gli altri si potrà fare appena avremo i risultati dei test effettuati”.
Tra i calciatori stranieri del Ragusa, anche un francese e un liberiano, quest’ultimo particolarmente colpito dal fatto di aver trovato la sua bandiera nell’auditorium dell’Avis: “Lo facciamo perché crediamo che favorire l’integrazione attraverso un’azione di solidarietà e di aiuto verso gli altri sia lo strumento migliore per un vivere civile”, conclude Roccuzzo.