Nella mattinata di mercoledì 13 febbraio, al Giosuè Carducci di via Asmara, il camioncino dell’Avis ha aperto le porte a professori e studenti della scuola superiore interessati a fare una donazione di sangue. Per molti ragazzi è stata la prima volta: “All’inizio ho avuto un po’ d’ansia, gli aghi mi spaventano”, racconta Gemma, classe 2000, “ho resistito ricordandomi che il mio sangue poteva essere utile alle vite di altre persone”. Giorgio, studente dell’ultimo anno, è figlio di una donatrice ed è orgoglioso del suo gesto: “Quando un mese fa, nel colloquio di presentazione con gli operatori Avis, ho scoperto della carenza di sangue che c’è negli ospedali, ho deciso di dare il mio contributo”.