Creati da zero vasi sanguigni umani
La ricerca della British Columbia

2019-01-24T11:57:32+01:00 23 Gennaio 2019|Mondo|
di Marta Perroni

Vasi sanguigni umani creati da zero in laboratorio per migliorare la ricerca su patologie legate alla circolazione del sangue come il diabete. È questo il risultato della ricerca effettuata, per la prima volta, da Josef Penninger, direttore del Life Sciences Institute della British Columbia University e ricercatore del progetto “Canada 150“, un programma istituito dal governo canadese per celebrare il 150esimo anniversario dell’autonomia del Paese e attirare studiosi di alto livello dall’estero per rafforzare la ricerca scientifica nello stato.

Il diabete colpisce circa 420 milioni di persone in tutto il mondo. Molti sintomi riscontrati nella malattia sono il risultato di cambiamenti nei vasi sanguigni che si traducono nell’alterazione della circolazione del sangue e della fornitura di ossigeno ai tessuti. Nonostante l’enorme diffusione del diabete, si sa molto poco sui cambiamenti vascolari che ne derivano. Questa limitazione nella conoscenza sul diabete negli anni ha rallentato lo sviluppo delle cure.

Josef Penniger ha lavorato al progetto sui vasi sanguigni con i colleghi dell’Istituto di biotecnologia molecolare dell’Accademia delle scienze austriaca, dove è stato fondatore e direttore. E la sua ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature il 16 gennaio scorso.

 

LA RICERCA

Essere in grado di costruire vasi sanguigni umani “organoidi” dalle cellule staminali è un’impresa importante che i ricercatori affermano essere un “punto di svolta” per la salute di persone affette da diabete e altre patologie che interferiscono con i vasi sanguigni.

Un organoide è una struttura tridimensionale derivata da cellule staminali che imita un organo e può essere utilizzata per studiarne gli aspetti in una capsula di Petri (recipiente piatto di vetro o plastica usato per gli esperimenti in laboratorio).

«Ogni singolo organo nel nostro corpo è collegato al sistema circolatorio. Ciò potrebbe potenzialmente consentire ai ricercatori di svelare le cause e i trattamenti per una varietà di malattie vascolari, dalla malattia di Alzheimer, malattie cardiovascolari, problemi di guarigione delle ferite, ictus, cancro e, naturalmente, diabete» si legge nella ricerca.

LA SCOPERTA

L’équipe di ricercatori ha poi trapiantato gli organoidi dei vasi sanguigni nei topi e ha scoperto che si sono sviluppati in vasi sanguigni umani perfettamente funzionanti tra cui arterie e capillari. La scoperta dimostra che è possibile non solo progettare organoidi dei vasi sanguigni da cellule staminali umane in una capsula di Petri, ma anche coltivare un sistema vascolare umano funzionale in un’altra specie.

Gli scienziati hanno quindi esposto gli organoidi dei vasi sanguigni a un ambiente “diabetico” nelle capsule.

«Sorprendentemente, abbiamo potuto osservare una massiccia espansione della membrana basale nei organoidi vascolari» riferiscono i ricercatori «Questo tipico ispessimento della membrana è sorprendentemente simile al danno vascolare riscontrato nei pazienti diabetici».

I RISULTATI

I ricercatori hanno quindi cercato composti chimici che potrebbero bloccare l’ispessimento delle pareti dei vasi sanguigni, scoprendo che nessuno degli attuali farmaci antidiabetici ha avuto effetti positivi su questi difetti dei vasi sanguigni.

Anche se le applicazioni pratiche sull’uomo sono ancora lontane, i ricercatori dicono che i risultati potrebbero consentire di identificare le cause della malattia vascolare e potenzialmente sviluppare e testare nuovi trattamenti per i pazienti con diabete.