Calcio, Caramel campione di donazione
diventa Cavaliere della Repubblica

2019-01-18T14:12:30+01:00 17 Gennaio 2019|Primo Piano|

Nel febbraio 2018, Fabio Caramel, venticinquenne difensore dello Spinea, residente a Marcon aveva rinunciato ad una partita importante per donare il proprio midollo dopo aver ricevuto informazione della sua compatibilità con una donna malata in condizioni gravi. Fabio è anche presidente dell’associazione “Uguali” che si occupa di progetti dedicati all’inclusione della disabilità, alla sostenibilità e alla valorizzazione del territorio.

Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commentava il gesto del giovane veneto con orgoglio e riconoscenza: «Il miglior campione del calcio italiano gioca nel Fc Spinea 1966, in Veneto, provincia di Venezia. Ha segnato un goal meraviglioso che nessun rallenty può valorizzare, perché non è entrato in una porta, ma nel cuore».

Così, lo scorso 29 dicembre, il Presidente della repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito a Fabio Caramel l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana «per aver testimoniato in prima persona il valore e la responsabilità della scelta di donare il midollo osseo».  

Manuela Fossa, presidente di Admo Venezia, l’associazione di donatori midollo osseo, è onorata del riconoscimento conferito al giovane. Si dice però anche «perplessa dal fatto che sia stata riconosciuto il dono di midollo di una sola persona in particolare, nella fattispecie Fabio. Nel 2018 sono stati 6 i donatori a Venezia e 250 in tutta Italia, dovrebbero essere premiati anche tutti loro per il gesto che hanno compiuto», riferisce Manuela Fossa a DonatoriH24

«Dovrebbe essere riconosciuto il bellissimo gesto di Fabio anche a simbolo di tutti gli altri donatori che hanno fatto la stessa cosa e non sono comparsi sui media» prosegue Fossa e continua: «probabilmente il fatto che abbia saltato la partita di uno sport tanto popolare come quello del calcio ha avuto molta eco, ma ci auguriamo che l’onorificenza attribuitagli valga anche per tutti gli altri donatori». 

Fondamentale, per Admo Venezia, è infatti la valorizzazione del gesto di Fabio che diventi simbolo dell’importanza della donazione di midollo e la diffusione, il più possibile, della cultura del dono. 

«Fabio ha donato in “aferesi”, ovvero il prelievo del midollo da sangue periferico, una pratica poco invasiva e scelta da molti donatori» ricorda la presidente Fossa a DonatoriH24. E aggiunge: «Donare il midollo non compromette la salute del donatore ma può aiutare persone per le quali il trapianto di midollo può essere l’unica salvezza».