Al via premio “Gocce di Vita”
Vincerà il più bel racconto sul dono

2019-01-14T17:24:30+01:00 12 Gennaio 2019|Primo Piano|

Si intitola “Gocce di vita” la prima edizione del premio letterario organizzato dalla sezione volontari Donatori di Sangue Policlinico Tor Vergata, un concorso aperto a tutti coloro che vogliono raccontare la propria esperienza con il mondo della donazione del sangue.

Chiara Capanna, ideatrice del progetto, è una giovane studentessa della facoltà di Medicina dell’Università di Tor Vergata. Come volontaria dell’associazione Donatori di Sangue Policlinico Tor Vergata e donatrice, ha pensato ad un modo “diverso” per coinvolgere i colleghi studenti nella donazione. «Sono al terzo anno di medicina e da quest’anno faccio parte dei volontari dell’associazione di donatori – racconta a DonatoriH24 – ci siamo accorti che mancano i giovani donatori, e che, in effetti, a mancare sono soprattutto gli studenti di medicina». 

Ecco che è nata allora l’idea di «coinvolgere i giovani alla donazione attraverso l’esperienza di chi donatore lo è già», prosegue Capanna «ho pensato che forse il racconto di una storia vera potesse coinvolgere maggiormente i ragazzi». E continua: «il progetto finale è quello di raccogliere più racconti possibili da unire e creare un’antologia da distribuire per sensibilizzare e avvicinare alla donazione anche chi questo mondo non lo conosce».

E, in effetti, i risultati della sensibilizzazione messa in atto dall’associazione Donatori di Sangue Policlinico Tor Vergata si stanno vedendo. Già in molti, dopo l’apertura della pagina facebook dedicata e l’annuncio del concorso, hanno cominciato ad interessarsi e diventare donatori. «Manca l’informazione fatta nel modo corretto, più empatico, che avvicini le persone; ad esempio, distribuire volantini è asettico e freddo e non passa il messaggio che anche una sola persona in più che dona fa davvero la differenza. Con il nostro progetto vorremmo che invece che questo diventasse chiaro». 

Per Capanna, che intende raccogliere testimonianze e scrivere lei stessa dei racconti da inserire nell’antologia «studiando ed entrando in ospedale si capisce come sia importante la donazione di una sola persona in più, ci si rende conto di come possano slittare gli interventi in base alla disponibilità di sangue anche per poche unità». E conclude: «donare il sangue è un gesto semplice e piccolo che però può fare davvero la differenza».