«Stiamo uscendo da una situazione molto difficile, Fidas Gallipoli è rinata ma dopo molte difficoltà». A parlare con DonatoriH24 è Maddalena Bembi, presidente di Fidas Gallipoli e la situazione difficile a cui fa riferimento è quella legata al centro trasfusionale della città.
«Nel giugno dello scorso anno il Centro Trasfusionale è stato chiuso per dei lavori di adeguamento sanitario, ma un blocco era già stato trasferito al quarto piano dell’Ospedale di Gallipoli, questo ha creato non pochi disagi logistici», spiega Maddalena Bembi. E aggiunge: «mancavano le informazioni, le persone non era indirizzate correttamente, oltre al fatto che lì si faceva soltanto raccolta di sangue ma non di plasma e piastrine, così abbiamo perso moltissimi donatori».
Insomma, riferisce la presidente di Fidas Gallipoli, dal giugno scorso le donazioni sono calate di molto: «i centri trasfusionali più vicini si trovano a Casarano e Galatina, due cittadine che distano, entrambe, circa trenta chilometri da Gallipoli. È impossibile che i gallipolini si spostino di tanto per donare il sangue, bisogna considerare che anche normalmente faticano a chiedere permessi dal lavoro».
Le difficoltà riscontrate da Fidas Gallipoli nell’ultimo anno sono state tante. «Stiamo cercando di avvicinarci il più possibile ai giovani», prosegue la presidente che con il nuovo direttivo e il vicepresidente Marcello Pedaci si sta impegnando a ingaggiare più donatori possibili e, soprattutto, a fare un cambio generazionale. «Abbiamo portato un’autoemoteca all’istituto Vespucci di Gallipoli, per l’anno prossimo abbiamo un programma fitto: entreremo anche nelle scuole elementari e materne per sensibilizzare i più piccoli e arrivare, ovviamente, ai loro genitori».
Il problema di fondo però, sottolinea Bembi, è che «mancano le risorse umane» ed è difficile trovare giovani attivi nella causa del dono del sangue. «Il nostro è un paese turistico che tiene già occupati molti ragazzi, in più ci sono moltissime altre associazioni culturali, di teatro, di poesia o spettacolo in generale e trovare giovani che non siano già impegnati in altro e che possano dedicarci il loro tempo è veramente complicato».
La sezione Fidas di Gallipoli, ricorda la presidente, è comunque molto attiva, con convegni anche su nozioni base: «purtroppo il settore della donazione del sangue non è conosciuto da tutti e per sensibilizzare serve prima fare informazione. Ci stiamo muovendo in questo senso, speriamo, nel nuovo anno, di recuperare le donazioni e di avere qualche aiuto in più da tutti».