I limiti di età
per donare il sangue

2018-12-27T12:57:53+01:00 25 Dicembre 2018|Regole|
di Marta Perroni

Se in buona salute, quasi tutte le persone possono donare sangue. Ci sono alcuni requisiti di base però che è necessario soddisfare per diventare donatore di sangue, uno fra questi l’età.

In Italia, per la prima donazione l’età minima è 18 anni, quella massima è di 60 anni. I donatori regolari invece, se non sopraggiungono problemi di salute, possono donare il sangue fino a 65 anni d’età. La donazione di sangue intero infatti, da parte di donatori  periodici  di età superiore ai 65 anni fino a 70 può  essere  consentita  previa valutazione clinica dei principali fattori di rischio età ­correlati, se cioè il donatore abituale risulta essere idoneo può donare il sangue anche oltre i 65 anni.

In alcuni paesi inoltre, la legislazione nazionale consente ai ragazzi e ragazze 16 o 17enni di donare il sangue a condizione che soddisfino i criteri fisici ed ematologici richiesti e di ottenere un consenso appropriato, ma non è ancora il caso dell’Italia.

LA VALUTAZIONE MEDICA

Il nostro Paese è l’unico paese in Europa in cui l’idoneità alla donazione è affidata ad un medico. Come tale, oltre a valutare lo stato di salute generale del possibile donatore, deve accertare le sue capacità di recupero una volta che questa viene effettuata (pressione, integrazione delle cellule del sangue sottratte e conservazione del necessario equilibrio delle condizioni fisiche generali). Ecco che infatti, in fase di selezione, il medico valuta tutti i possibili motivi di rischio per la salute del candidato donatore. E con lo stesso criterio, però, sarà il medico stesso a valutare se un candidato che supera i 65 anni di età possa essere considerato ancora idoneo alla donazione.

LA LEGGE DEL 2015 

“Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti”

Dall’entrata in vigore del nuovo regolamento emesso nel 2015 infatti,  anche le “persone che esprimono la volontà di donare per la prima volta dopo i 60 anni possono essere accettati a discrezione del medico responsabile della selezione”. Questo significa che è possibile diventare donatori di sangue per la prima volta, o dopo una sospensione superiore a 2 anni, anche dopo aver superato i 60 anni di età; possibilità che era totalmente preclusa prima dell’entrata in vigore del nuovo testo di legge.

I 65 ENNI NON SONO PIÙ “ANZIANI”

Questo tenendo presente anche il recente annuncio del 63° congresso della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg). La salute fisica e cognitiva dei 65enni di oggi, hanno comunicato gli specialisti, è paragonabile a quella dei 40enni di 30 anni fa. Si tratta di una vera e propria rivoluzione dell’età, legata proprio allo stato di salute fisica degli italiani “over”. Del resto il nostro è uno dei Paesi al mondo con l’aspettativa di vita più elevata, 85 anni per le donne e poco meno per gli uomini.

I dati demografici dell’Italia indicano che gli italiani hanno un’aspettativa di vita superiore di 20 anni rispetto a cento anni fa. Inoltre, ha fatto sapere il professor Niccolò Marchionni, professore ordinario dell’Università di Firenze e direttore del Dipartimento cardiovascolare presso l’Ospedale Careggi che ha fatto l’annuncio, «larga parte della popolazione tra i 60 e i 75 anni è in ottima forma e priva di malattie per l’effetto ritardato dello sviluppo di malattie e dell’età di morte». Lo studioso ha concluso sottolineando che oggi risulta davvero difficile poter considerare fisicamente anziana una persona di 65 anni.