«Siamo ormai vicini a Natale,abbiamo pensato che portare in un carcere la musica degli zampognari potesse rappresentare un’occasione per far passare ore piacevoli ai detenuti e sensibilizzarli sul tema della donazione del sangue». Sono le parole di Michele Tenace presidente Provinciale di Fidas Dauna di Foggia.
Lo scorso lunedì 10 dicembre, nella casa circondariale di Lucera (Foggia), l’associazione dei donatori di sangue insieme al Gruppo degli Zampognari di San Marco in Lamis ha organizzato e realizzato “Zampogna e Ciaramella a spasso tra le vie della tradizione”. L’iniziativa è stata sostenuta dal centro di servizio per il volontariato di Foggia che da due anni finanzia progetti che «propongano iniziative inerenti teatro, danza, musica, laboratori e iniziative di solidarietà aventi per beneficiari i detenuti, con particolare attenzione ai ristretti in stato di profonda indigenza».
In questo contesto si è inserito Fidas Dauna sezione di Lucera e provinciale. Una bella giornata in cui «abbiamo parlato dell’importanza della donazione e spiegato di come il dono del sangue sia importante per chi riceve ma anche, come medicina preventiva, per chi dona», racconta Michele Tenace a DonatoriH24 ringraziando anche Rosalia Nappa, presidente della Fidas Dauna sezione di Lucera e presente all’iniziativa, «il carcere è un luogo a rischio, ovviamente non possiamo organizzare donazioni, ma i detenuti si sono dimostrati molto interessati alla tematica del dono di sangue, in previsione di quando usciranno o pensando ai loro famigliari».
È stata una bella scoperta il fatto che molti detenuti abbiano detto di essere stati donatori e di aver già donato il sangue in passato. «Su circa una trentina presenti nel cortile del carcere, in dieci hanno alzato la mano quando abbiamo chiesto chi avesse già donato il sangue, è stata una piacevole sorpresa» commenta Michele Tenace.
Nella giornata di lunedì 13, Fidas Dauna ha voluto portare anche attimi di spensieratezza e serenità tra le alte mura del carcere di Lucera: «Grazie alla musica delle zampogne, i detenuti hanno cantato e ballato insieme a noi volontari», continua Michele Tenace. «E’ vero che sono persone che hanno commesso reati ma non per questo vanno isolati, è Natale anche per loro, con questa semplice iniziativa abbiamo voluto comunicare la nostra vicinanza e un portare un po’ di calore con le melodie natalizie delle zampogne».