
«La legge sul Servizio sanitario nazionale in quarant’anni ha permesso all’Italia di costruire uno dei migliori sistemi sanitari del mondo, come testimoniato da molte ricerche internazionali. Questo risultato è stato ed è ancora possibile grazie al volontariato e –nello specifico del sistema trasfusionale – alle associazioni di volontari donatori di sangue, che rappresentano anche un unicum a livello mondiale». Lo ricorda Gianpietro Briola, presidente Avis nazionale e coordinatore pro tempore del Civis (Coordinamento Interassociativo Volontari Italiani del Sangue).
L’Avis è è tra gli organizzatori assieme alle principali associazioni del volontariato e del dono (Aido, Admo, Adisco, Adoces, Cri Donaotri di Sangue, Fidas e Fratres) del convegno “I 40 anni della legge sul Ssn e il ruolo delle associazioni del dono”, che si terrà il 12 dicembre nella sala del refettorio della Camera dei deputati, a Roma.
Saranno previsti interventi e saluti di onorevoli e senatori, tra cui Elena Lucchini, Giusy Versace e Marialucia Lorefice (presidente XII commissione Camera), rappresentanti del del ministero della Salute e del ministero dell’Istruzione, del Centro nazionale sangue, del Centro nazionale trapianti e del Forum terzo settore.
«Per noi quest’appuntamento è molto importante – continua Briola al telefono con DonatoriH24 – tracceremo il percorso di questi ultimi quarant’anni, stigmatizzando quanto sia stato importante il volontariato del dono e il volontariato in generale: penso al volontariato per gli anziani, per i bambini, e in generale quello che fornisce cure».
Il SISTEMA TRASFUSIONALE NECESSITA DI RISORSE
Il sistema trasfusionale, Brosegue Briola, «si basa sul volontariato anonimo, gratuito e solidale e rientra tra i livelli essenziali d’assistenza (Lea). Affinché questi livelli siano sempre garantiti e la legge 833/78 possa avere un futuro, occorre che il sistema trasfusionale continui a disporre delle risorse necessarie, sia in termini di personale medico-sanitario sia per un’adeguata promozione della donazione di sangue e plasma tra la popolazione, e in particolare tra giovani». Così «anche la rete di solidarietà delle associazioni del dono di cellule, tessuti e organi richiede il necessario sostegno per assicurare la cura dei pazienti e la diffusione di un’adeguata consapevolezza partecipativa nella popolazione del Paese».
Lo scorso anno quattromietrecento donatori di sangue, organi, midollo, cordone ombelicale e cellule staminali emopoietiche hanno permesso a centinaia di migliaia di pazienti e ammalati dei nostri ospedali di ricevere indispensabili terapie salvavita.
E’ a loro che è dedicato un video che sarà presentato in anteprima presso la sala del refettorio e che raccoglie le immagini più significative delle otto associazioni. «Il nostro è un sistema solidaristico e universalistico e vogliamo che resti così, soprattutto in un momento di difficoltà economiche dove la scarsità di risorse rischia di mettere a rischio il sistema sanitario in generale».
L’INTESA TRA LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO
Nel corso dell’incontro sarà anche sottoscritto un protocollo d’intesa tra le associazioni, della durata di cinque anni, con gli obiettivi principali di:
1) sostenere i rapporti con le Istituzioni e con gli Organismi tecnici di riferimento,
2) incrementare l’educazione dei giovani alla solidarietà e alla donazione, con particolare riferimento alla donazione del sangue, degli emocomponenti, degli organi e dei tessuti, del midollo, di cellule staminali ed emopoietiche e del sangue cordonale;
3) avviare politiche coordinate sulle problematiche formative dei giovani rivolte all’acquisizione di corretti stili comportamentali e relazionali in materia di solidarietà, integrati in processi di promozione della salute e dello stare bene;
L’ACCORDO CON IL MIUR
L’appuntamento di Montecitorio servirà anche per anticipare il protocollo d’intesa che a breve le Associazioni di volontariato del sangue e del dono sigleranno con il Ministero dell’Istruzione (Miur).
D’altra parte la legge 833/78 prevede che l’educazione alla salute parta già dalle scuole e in questa direzione si muovono da anni anche le associazioni di volontariato.