Paura dell’ago, 10 modi per superarla

2018-12-05T17:14:29+01:00 5 Dicembre 2018|Regole|
di Marta Perroni

La maggior parte delle persone quando viene loro chiesto perché non donino sangue risponde: “Ho paura degli aghi”. In effetti, la belonefobia o tripanofobia è una vera e propria fobia che rende inimmaginabile entrare in contatto con aghi e spilli e, nello specifico, anche delle procedure mediche che comportano iniezioni o aghi ipodermici.

Già DonatoriH24.it si era occupato del progetto “Blood confusion” ideato dall’area comunicazione del Centro nazionale sangue. Secondo il progetto, di oltre cento giovani tra i 17 e i 35 anni intervistati, ben il 20 per cento aveva ammesso di non donare il sangue perché impaurito dagli aghi.

Stessa percentuale a livello internazionale: il 20 per cento della popolazione mondiale ha infatti paura di aghi o iniezioni. Questa paura è al tempo stesso un tratto ereditario e una caratteristica acquisita. Mentre una piccola percentuale di persone eredita la paura degli aghi, la maggior parte la sviluppa intorno ai quattro o sei anni attraverso l’esperienza o l’apprendimento. Come se non bastasse ad essa spesso si associano anche l’emofobia (paura del sangue) e la traumatofobia (paura delle ferite).

La fobia dell’ago è stata a lungo studiata e sembra essere ereditaria poiché si stima che l’80 per cento di coloro che ne soffrono abbia un parente stretto con la stessa fobia. Tuttavia, è possibile che la paura venga appresa nel tempo piuttosto che ereditata biologicamente. Alcuni antropologi addirittura ritengono che la paura possa essere radicata nell’essere umano da un’antica tecnica di sopravvivenza. Le ferite da puntura potrebbero portare alla morte, sopratutto prima della diffusione degli antibiotici moderni. È possibile che la paura di bucare la pelle fosse un adattamento evolutivo.

L’Avis e altre associazioni di donatori di sangue come l’associazione donatori di San Marco di Catania assistono i cittadini donatori e aiutano a superare questa paura per certi aspetti molto invalidante.

Come ricorda l’associazione di donatori della provincia siciliana, le informazioni sulle dimensioni dell’ago utilizzato durante la donazione sono spesso leggende metropolitane e il dolore percepito è meno di quello che si pensa, al massimo si tratta di un piccolo fastidio. Le associazioni ricordano anche che l’intera procedura non dura che qualche minuto.

Ecco allora alcuni consigli di medici e associazioni da seguire se si vuole donare il sangue e vincere la paura:

Condividi la tua paura con medici e infermieri.

– Se hai bisogno di prendere qualche minuto per prepararti, dillo agli infermieri in modo che possano metterti a tuo agio.

– Se ti impressioni cerca di non guardare.

Concentrati sul respiro e su pensieri confortanti, il tuo corpo si rilassa in modo da non far male. Se sei spaventato, il tuo corpo si irrigidisce, il che può rendere il processo più doloroso.

Fatti accompagnare da un amico, magari qualcuno che ha già donato.

– Ricorda che il “dolore” della puntura dura una frazione di secondo e spesso, essendo gli aghi utilizzati per la donazioni molto specifici, il prelievo della donazione risulta molto più semplice rispetto a quello di un classico esame del sangue.

– Tieni sempre a mente che tutto avverrà in pochi minuti.

– Se ti fa sentire meglio, leggi, distraiti al cellulare o usa le cuffiette e ascolta della musica.

– Ricordati che stai facendo qualcosa di fondamentale, pensa a chi soffre e all’aiuto che stai dando. Tutto verrà ridimensionato.

– Almeno la prima volta, imponiti di volerlo fare. Fatti guidare dalla voglia di fare qualcosa di buono. La seconda volta la tua paura sarà decisamente ridotta.