Napoli, a Natale “Dono sangue dono vita”
Parte la campagna organizzata all’ospedale Pausilipon

2019-01-24T17:09:15+01:00 2 Dicembre 2018|Attualità|
di Gianluca Colletta

Si avvicina il Natale e con esso la frenesia legata ai regali da fare. In pochi però sanno che le feste sono il periodo dell’anno in cui c’è maggiore carenza di sangue, calano le donazioni e molti ospedali non riescono a soddisfare il proprio fabbisogno. A Napoli il giovane medico e ricercatore Claudio Cerchione ha pensato di lanciare così il progetto “Dono sangue, dono vita”.

Lo slogan dell’iniziativa, nata nel 2017, è “a Natale il dono migliore è donare!” e invita proprio a fare un gesto d’amore prima di partire per le vacanze natalizie. «L’idea – ha raccontato Cerchione a Donatorih24.it – è nata perché io e un gruppo di amici, persone che conoscevo vicine alla donazione di sangue e cellule staminali, eravamo donatori e abbiamo pensato a un modo per coinvolgere più persone possibili».

UNA TRADIZIONE , UN SUCCESSO

Per aderire ci si può recare tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 8 alle 11 al Centro Trasfusionale dell’ospedale Pausilipon in via Posillipo 226. «Il progetto è gratuito e su base volontaria e fin dall’inizio è andato molto bene. Questa estate abbiamo superato il fabbisogno necessario dell’ospedale Pausilipon e l’eccedenza è stata donata ad ospedali vicini. Abbiamo trovato anche tantissimi donatori di piastrine e anche qui abbiamo soddisfatto la domanda interna dell’ospedale. Non siamo mai stati in carenza in tutto il periodo estivo». Decisiva per il successo dell’operazione è stata soprattutto la campagna lanciata con video e pagine Facebook sui social.
«Per sponsorizzare l’iniziativa abbiamo fatto un video che ha ricevuto 200mila visualizzazioni. Ci siamo resi conto che in tanti ci sono vicini. Molti donatori ci hanno accompagnato e tante persone si sono avvicinate all’ospedale Pausilipon dove è nato il progetto. Il direttore dell’ospedale mi ha affiancato fin da subito in questa battaglia insieme all’associazione Aclti (Associazione contro le leucemie e i tumori nell’Infanzia) che ci ha affiancato in questo percorso. Ci ha colpito come alcune persone vicine alla problematica siano disinformate sulle procedure su come si dona».

MA LA SFIDA E’ NAZIONALE

Un quadro comunque positivo in un contesto italiano che fatica invece nel confronto europeo. L’obiettivo finale deve essere quello «di promuovere meccanismi di donazione che possano garantire un maggiore controllo dei vari tipi di donazione, dal sangue al plasma, dalle piastrine al midollo alle cellule staminali. Ben vengano le campagne di scopo, anche in favore di singole persone. La vera battaglia però deve essere quella di creare e far iscrivere le persone a un registro dei donatori.

Da questo punto di vista in Europa siamo il fanalino di coda. La Germania ad esempio ci annienta. Gli italiani sono un popolo sensibile, ma gli ultimi in Europa. Il sangue – conclude Cerchione – è l’unico dono che non si può acquistare, negli ospedali associazioni che lavorano bene, ma ci sarà sempre un adulto, un bambino o un anziano che ha bisogno di sangue. La catena della solidarietà deve essere sempre presente e non solo nei messaggi. Per questo i registri dei donatori devono rivestire un’importanza sempre maggiore».
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