Corsa di solidarietà per Alex
In fila per diventare donatori di midollo

2018-10-30T11:29:57+01:00 29 Ottobre 2018|Attualità|
di Gianluca Colletta

Una corsa contro il tempo che sta unendo tutta l’Italia. Da Nord a Sud, da Milano a Napoli, passando per Trento, Caserta, Ferrara e tantissimi altri comuni, in tanti si stanno mettendo in fila ai gazebo dell’Admo per cercare di salvare la vita del piccolo Alessandro. Qualche giorno fa i genitori, Paolo e Cristiana, di origine veneta e napoletana, ma residenti per lavoro a Londra, hanno lanciato un appello urgente.

«Da parte della popolazione c’è stata una grande risposta a questo appello – ha sottolineato a Dontaorih24.it la presidente nazionale dell’Admo, Rita Malavolta – . Quando le persone che si sono messe in fila vengono informate del fatto che la disponibilità a donare riguarda tutti, e non solo il piccolo Alex, in pochi rifiutano di iscriversi al registro donatori».

Al momento non c’è un quadro preciso di quante persone si siano messe in fila per donare il proprio midollo. «I numeri che abbiamo – ha sottolineato la dott.ssa Malavolta – riguardano solo la Campania e Milano. A Napoli si sono messe in fila 2100 persone, a Caserta sono state 2800 e a Milano circa 500. Tante città stanno organizzando momenti collettivi per far fronte a questa disponibilità da parte degli italiani».
Alex è affetto da una malattia genetica rarissima per la quale al momento non esiste una cura, ma solo un protocollo medico a base di farmaci. Il problema di questi medicinali riguarda però la loro assunzione. Dopo poche settimane il corpo si abitua, rendendoli inutili. Solo un trapianto di midollo potrebbe salvare la vita del piccolo Alex, appena un anno e mezzo di vita.

A Londra i medici gli hanno diagnosticato l’Hlm (malattia rarissima che colpisce solo lo 0,002 dei bambini). Da allora è partita la corsa contro il tempo. Migliaia gli italiani che si sono messi in fila per ore, nella speranza di riuscire a trovare un donatore compatibile. Anche in questo caso però le probabilità sono pochissime.

Cantanti, tifosi, associazioni, personaggi famosi si sono impegnati a lanciare appelli e sensibilizzare gli italiani. Una lunga maratona che giorno dopo giorno sta coinvolgendo sempre più persone. La speranza è che si riesca ad arrivare a un donatore al più presto, ma anche che sempre più persone si iscrivano ai registri dei donatori, vero strumento salvavita.

L’eco che sta suscitando questa campagna però ha un valore che va oltre la specifica vicenda. «Chi viene inserito nel registro – ha spiegato la presidente dell’Admo – può essere chiamato anche per tutte le altre persone in lista d’attesa. Più sono i donatori e maggiori sono le possibilità per chi deve ricevere. Soprattutto questi momenti rappresentano un’occasione per dare un’informazione corretta sull’iscrizione al registro dei donatori, in modo che ognuno può essere sensibilizzato sul problema e scegliere liberamente. Inoltre – conclude la dott.ssa Malavolta – a breve uscirà un elenco sul sito con tutte le iniziative che stiamo preparando. Saranno interessate soprattutto Lombardia, Campania, Puglia ed Emilia Romagna, mentre in Veneto siamo in fase di organizzazione».

Sono due le modalità per la donazione del midollo osseo. Da una parte il metodo tradizionale che prevede un prelievo di sangue midollare dalle ossa del bacino, in anestesia totale e con un ricovero di 48 ore, dall’altra un semplice prelievo di sangue dopo l’assunzione per 5 giorni di un farmaco che aumenta le percentuali di cellule staminali emopoietiche.