Stop alle donazioni di sangue per chi è stato recentemente in Costa Azzurra. La cosiddetta febbre del Nilo, conosciuta anche come infezione da West Nile Virus, ha già fatto registrare nella vicina Francia una ventina di casi, sufficienti ad allarmare le autorità transalpine.
Tutti coloro che hanno trascorso anche una sola notte nella regione della Costa Azzurra, Principato di Monaco o nei dipartimenti delle Alpi Marittime, del Var, delle Bouches-du-Rhône, della Vaucluse o dei Pirenei Orientali, non potranno donare sangue fino a quando non siano passati almeno 28 giorni dalla fine del soggiorno nelle zone considerate a rischio. Una precauzione presa per evitare che la febbre del Nilo si propaghi. Secondo gli esperti il periodo di incubazione del virus è infatti di 15 giorni in media e, passato questo periodo, senza manifestarsi di sintomi i donatori potranno tornare a poter donare il proprio sangue.
Una cautela che è stata presa anche dalle autorità italiane. Lo scorso 19 ottobre infatti il Centro nazionale sangue aveva diramato un bollettino con cui si allertavano i centri di prelievo. Anche in questo caso si raccomandava la massima prudenza e si invitava a svolgere i dovuti protocolli in caso di donatori che erano stati nella regione francese. «A seguito della segnalazione – si legge nella nota del Cns – sul sito della European Centre Disease and Control – ECDC di casi confermati di malattia WNV nel Dipartimento dei Pirenei orientali e nel dipartimento della Corsica del sud in Francia si chiama l’applicazione per i donatori che abbiamo soggiornato anche solo per una notte nelle aree indicate di quanto disposto in merito dal decreto ministeriale 2 novembre 2015 “disposizioni relative requisiti di qualità e sicurezza del sangue degli emocomponenti”. Si raccomanda di utilizzare il test da WNV Nat quale alternativa al provvedimento di sospensione temporanea per 28 giorni dei donatori che hanno trascorso almeno una notte nelle aree interessate».
Non è la prima volta che la Francia è al centro di provvedimenti di questo tipo. Il Centro Nazionale Sangue aveva diramato già nei mesi di agosto e ottobre altri avvisi di attenzione. I casi riscontrati nella zona sono una ventina, persone che apparentemente avrebbero una normale influenza cui però si vanno ad aggiungere improvvisi problemi neurologici. In particolare 22 casi umani di virus del Nilo occidentale sono stati segnalati nella regione Paca ed uno in Occitania, mentre un caso è stato registrato a Marsiglia ed uno in Corsica.
La febbre del Nilo si trasmette tramite le cosiddette zanzare tigre e si manifesta attraverso un costante anche se moderato stato febbrile associato ad una sensazione di malessere generale accompagnato da nausea, mal di testa e inappetenza. Generalmente il malato si rimette spontaneamente in 3-5 giorni, ma la malattia può essere mortale, specialmente in individui anziani e immunodepressi.