Chiuso in Portogallo il forum giovani Fiods. L’italia esempio nel mondo

2018-08-27T16:31:09+02:00 26 Agosto 2018|Donazioni|
di Sara Catalini

“Condividi la vita, entra a far parte della tribù! Donatori di sangue, un regalo per la comunità” è stato il motto e il tema scelto per l’edizione di quest’anno della diciottesima riunione del Forum internazionale giovani della Fiods, (Federazione internazionale delle organizzazioni di donatori di sangue) tenutosi dal 23 fino ad oggi 26 agosto ad Aveiro, in Portogallo.

L’idea è stata quella di lanciare un messaggio che sottolinei l’importanza del rafforzamento dei legami all’interno delle comunità di volontari di tutto il mondo, per migliorare l’impatto sociale positivo dei suoi valori su larga scala.

GIOVANI DA TUTTO IL MONDO SI INCONTRANO PER PARLARE DI DONAZIONE

Volontari provenienti da tutto il mondo si sono incontrati dandosi appuntamento nella cittadina portoghese per condividere le proprie esperienze, le buone prassi ed elaborare nuove strategie di promozione del dono e di coinvolgimento delle nuove generazioni nella diffusione della solidarietà.
Donatorih24 ha parlato con Francesca Gorga volontaria di Avis e partecipante dell’evento in qualità di capo-delegazione per l’Italia insieme ad altri nove giovani, che ci ha spiegato obiettivi e focus principali trattati: «C’erano giovani provenienti da ben 12 paesi del globo. Uno degli obiettivi più importanti dell’International Youth Forum è il confronto. Mi sono interfacciata con le realtà della donazione di sangue di altri paesi europei e non, sia per scoprire le buone pratiche condivise, ma anche evidenziare differenze e criticità».

UNA TRE GIORNI DAL PROGRAMMA INTENSO TRA NETWORKING E VISITE GUIDATE

Tra gli aspetti più esaltanti del forum c’è sicuramente la possibilità di intrecciare relazioni e rapporti con altri rappresentanti della donazione all’estero in varie nazioni: «Il networking è uno degli aspetti fondamentali dell’evento – continua Francesca Gorga – Una collaborazione diffusa è imprescindibile, per sostenersi tra i vari Stati. E’ la mia quarta volta all’evento e devo dire che l’Italia è sempre ben rappresentata come punto di riferimento per gli altri paesi. Aspiriamo a condividere un’idea di donazione di sangue che sia: anonima, gratuita e periodica per noi è una prassi consolidata, dato che In Italia il concetto è entrato nella cultura di massa, mentre in altri contesti questa visione di dono non è così familiare».

Il programma della tre giorni è stato intenso, scandito da molte attività all’aria aperta, visite guidate e tavole rotonde. Tra i momenti chiave della manifestazione ci sono stati i workshop, durante i quali i volontari si sono cimentati in attività relative alla promozione e la sensibilizzazione in materia di donazione. Sono state organizzate anche trasferte a tema, prima al Centro sangue e trapianti di Coimbra il e poi all’ospedale cittadino, poi a Oliveira do Bairro, piccolo comune nel distretto di Aveiro.

A conclusione dell’evento nel pomeriggio di oggi si è tenuta la conferenza finale in cui sono stati ribaditi obiettivi e motivazioni da sponsorizzare per diffondere un’idea di dono consapevole, da trasmettere a tutti, soprattutto ai nuovi potenziali giovani donatori.