«Servizio Civile per me significa dono, anzi dovrebbero essere sinonimi», è con queste parole che Michael Tizza, vicepresidente vicario di Avis Nazionale con delega al Servizio Civile, saluta la pubblicazione del Bando nazionale per la selezione di volontari da impiegare in progetti di Servizio Civile Nazionale in Italia e all’estero con Avis. Sono 408 i posti messi a disposizione dall’associazione per giovani in tutta Italia motivati a collaborare nella promozione del dono del sangue e plasma, tra i coetanei e nel territorio di riferimento.
I giovani tra i 18 e i 28 anni di età lavoreranno nell’ottica della promozione di una cultura consapevole e civica del dono. Quest’anno l’associazione vuole come sempre incrementare le partecipazioni, per diffondere a macchia d’olio la cultura della donazione in tutta Italia: «Puntiamo a coprire tutti i posti disponibili, distribuiti in varie sedi sul territorio – spiega Tizza a Donatorih24 – I ragazzi saranno impiegati, 50 per regione circa, per un totale di 500 mila ore di lavoro. Attualmente abbiamo avuto un ottimo riscontro dalle regioni: sono sedici quelle che partecipano al nostro bando, con oltre 300 sedi, alcune ci hanno chiesto addirittura un secondo bando annuale».
La comunicazione sarà il focus di ognuno dei progetti, strutturati per essere declinati a livello regionale a partire dalle linee guida di Avis Nazionale: «Il must è la diffusione della cultura del dono – continua il vice segretario – a parità di importanza ci si impegnerà per fare promozione nelle scuole non solo tra i neo diciottenni, ma anche tra i giovanissimi che vanno sensibilizzati fin da subito sulla donazione come buona prassi in ogni ambito della vita».
Il connubio tra il Servizio Civile e la diffusione di valori come la donazione consapevole e volontaria è naturale, in quanto le idee alla base dei due concetti si intersecano, come sostiene Tizza: «Un ragazzo decide di dedicare un anno della propria vita a un progetto. Questo significa già donare in qualche modo, si regala il proprio tempo per qualcosa, non c’è cosa più giusta, a maggior ragione con Avis».