Raccolta sangue su un’isola, a Ponza si fa. Campoli, Avis: «Nessuno ci scommetteva, ma noi siamo tenaci»

2019-01-24T17:26:29+01:00 22 Agosto 2018|Donazioni|
di Sara Catalini

«Nessuno pensava fosse possibile donare a Ponza. Noi non abbiamo mai rinunciato». Il tempo ha dato ragione ad Avis San Felice Circeo (Latina), come sostiene Vincenzo Campoli, referente delle politiche sociali di Avis provinciale Latina, che ha raccontato a Donatorih24 la travagliata storia della raccolta sangue sull’isola di Ponza (Latina).

A Ponza non c’è mai stato un punto di raccolta sangue e se oggi vengono organizzate due donazioni annuali, con un risultato in media di 45-50 sacche l’anno, è merito dell’impegno profuso dall’associazione provinciale in collaborazione con l’Avis comunale di San Felice.

«Abbiamo iniziato ad attrezzarci nel 2009, sotto la spinta di un volontario nel direttivo di Avis San Felice ex residente a Ponza», spiega Campoli. I volontari partivano da San Felice un giorno prima della data prevista per la donazione, portando con sé le strumentazioni necessarie alla trasfusione, affrontando molte difficoltà logistiche che lo spostamento via mare comportava: «Utilizzavamo barche di proprietà o imbarcavamo l’auto con i macchinari sul traghetto diretto all’isola per trasportare il necessario – continua – Nonostante le condizioni precarie, siamo sempre riusciti a trasportare il sangue raccolto a destinazione in un’ora e mezza al massimo e a operare nel rispetto delle norme sanitarie».

Fino al 2014 i volontari hanno tenacemente continuato a garantire il servizio sull’isola, servendosi di locali messi a disposizione prima dal Museo Storico di Ponza e poi dal Poliambulatorio in località Tre Venti, che nel 2015 ha autorizzato l’Avis a utilizzare le sale per i prelievi.

In concomitanza con l’approvazione del decreto del 2 novembre 2015, riguardante i requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici delle attività di raccolta e conservazione degli emocomponenti, le attività dell’Avis sull’isola si sono fermate fino al 2017: «Siamo ripartiti lo scorso anno, anche grazie all’Avis provinciale di Latina che ha messo a disposizione un’autoemoteca – spiega Campoli – Ora riusciamo a essere presenti in modo continuativo e con mezzi all’avanguardia. Vogliamo ringraziare la protezione civile che da sempre collabora con noi nelle giornate di raccolta».