Avis Livorno registra un forte calo nelle donazioni del primo semestre 2018. Rispetto alla raccolta sangue nello stesso periodo dello scorso anno, ci sono 250 donazioni in meno tra sangue e plasma, parliamo del -2,7 per cento.
Matteo Bagnoli, presidente dell’Avis comunale spiega a Donatorih24: «Questo calo è in atto da 5 anni. Nel 2013 abbiamo sfiorato quasi le 11 mila donazioni e in due anni ne abbiamo perse 2 mila. Ogni anno purtroppo raccogliamo sempre meno sacche».
Avis Livorno vanta una storia lunga 63 anni. Dal 1953 infatti i donatori non sono mai mancati e l’associazione ha registrato sempre ottimi risultati sia a livello territoriale che su scala nazionale. L’andamento negativo nella raccolta livornese è legato principalmente alla mancanza di plasma: «L’80 per cento del calo è dovuto alla diminuzione di donazioni di plasma, 160 in meno rispetto ai primi sei mesi del 2017 – spiega Bagnoli – Il motivo sta in un decreto del ministero della Salute del 2015 ha imposto di aumentare la quantità di plasma che deve essere donato, passando da 550 a 700 ml lordi e questo ha cambiato molto le cose».
Prima del decreto, infatti, i centri trasfusionali avevano più discrezionalità nella selezione del donatore: «Oggi bisogna avere dei requisiti fisici prestabiliti per sottoporsi alla plasmaferesi, che dura più di un’ora – dice ancora Bagnoli – Se le vene non sono considerate idonee e ben visibili, i volontari vengono esclusi, senza contare che per molti dei donatori 700 ml di plasma sono un prelievo importante».
Per questo Avis Livorno prepara iniziative soprattutto per arruolare nuovi donatori tra i giovani e a settembre riparte proprio in questa direzione, come anticipa il presidente: «A settembre riprenderemo i contatti con gli istituti superiori nell’ambito dell’iniziativa “Ciak si gira”, giunta alla quinta edizione».
Si tratta di un concorso con lo scopo di far realizzare ai ragazzi delle scuole un video per promuovere il tema della donazione. L’Avis sarà presente due sabati al mese in varie scuole livornesi per far conoscere l’iniziativa e coinvolgere più attori possibili: «È un’occasione unica per trovare un punto di contatto con i giovani – conclude Bagnoli – Ringrazio i dirigenti e i professori che ci danno la possibilità di parlare con così tanti studenti».