In occasione della manifestazione “Effetto Venezia” , l’Avis Zonale Livornese ha tenuto il convegno “Avis, amore e dono al quadrato”. La saletta della banca Cras, a Scali degli isolotti era gremita, confermando il successo dell’iniziativa che è al suo secondo anno.
L’incontro era rivolto ai donatori, ma più in generale a tutta la cittadinanza, per promuovere i valori della donazione in tutte le sue forme, con la presenza di personale medico e testimonianze dirette di volontari Aido e Admo tra gli altri.
Donatorih24 ha intervistato Matteo Bagnoli, presidente dell’Avis livornese, che ha commentato con entusiasmo la partecipazione di così tante persone interessate ad approfondire dei valori, in un’ottica anche formativa: «Si è trattato di un’idea volta non solo a diffondere un messaggio alla cittadinanza, ma anche a fornire spunti di riflessione e analisi da parte di professionisti e volontari», ha detto a margine dell’evento.
Sono infatti intervenuti tre medici che nella zona di Livorno godono di grande stima. Il dottor Pietro Palla, primario del centro trasfusionale della città; il dottor Enrico Bianchi specializzato in medicina generale; il dottor Spartaco Sani, primario del reparto di malattie infettive.
Bagnoli ha commentato positivamente il loro contributo: «Ognuno, nella propria branca di competenza, è stato molto preciso e puntuale. Palla ha spiegato i tecnicismi della donazione, Bianchi ha lanciato un monito ai medici per sensibilizzare i propri pazienti sul tema della donazione, Sani invece ha acceso un faro sull’importanza di donare per conoscere e conoscersi. Questo significa che il donatore deve essere informato sulle malattie infettive, in particolare quelle trasmesse sessualmente».
Non sono mancati anche momenti toccanti, attraverso il racconto di volontari che dedicano il proprio impegno a profondere la cultura di un dono consapevole: «C’è stata grande commozione per le esperienze raccontate dai volontari delle associazioni di settore. Ringrazio in particolare Gloria Chiarini di Aido (Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule), Daniele Palandri di Admo (Associazione donatori di midollo osseo) ed Erika Todisco, volontaria Agbalt (Associazione genitori per la cura e l’assistenza ai bambini affetti da leucemia o tumore). Le loro storie sono state toccanti», ha concluso Bagnoli.