«Così abbiamo girato gli spot
Aspettando Casa Surace»

2018-07-21T14:33:02+02:00 21 Luglio 2018|Curiosità|
di Tiziana Barrucci
  • «Era una domenica, il 3 giugno scorso, dovevamo trovare un luogo abbastanza isolato. Ci siamo riusciti, più o meno, ma faceva molto caldo…tanto che una signora ci ha visto dalla finestra ed è scesa giù : “wué uajo’, ma che è succiess’, vulite nu’ poc’ d’acqua?” (ragazzi, ma cosa è accaduto, volete un po’ d’acqua?)», il racconto del backstage è altrettanto esilarante quanto i video pubblicati. A riportarlo a Donatorih24 è Domenico Marrazzo (nella foto accanto durante una scena dello spot), volontario  prestato alla telecamera, perché protagonista di “Nun jettà ‘ o sang” lo spot Avis Angri (Salerno) per sensibilizzare alla donazione. Una storia davvero calda: sotto il sole a picco un ragazzo suda tanto spingendo una macchina in panne.  E poi la scritta: Nun jettà ‘o sang (non buttare il sangue), che in dialetto oltre ad avere il senso letterale significa anche non stancarti, non affaticarti. E quindi, non buttare il sangue ma donalo per aiutare gli altri.

Il BACKSTAGE

«Non immagini quanto ci abbiamo messo per fare quel sudore – ride Domenico – il regista voleva l’immagine generale e poi il particolare, quella gocciolina sulla mia sopracciglia, non so se l’avete vista. Per fare quella gocciolina c’era una ragazza dietro di me con lo spruzzino ad acquap. Però non riusciva mai a spruzzare nel punto giusto», confessa.

Domenico è un volontario Avis e assieme ad altri volontari ha avuto l’idea di mettere in pratica i principi della campagna di sensibilizzazione Avis nazionale: usare i dialetti per convincere a donare sangue.

TUTTO E’ PARTITO DA UN BANDO EUROPEO

«Il Centro di servizio per il volontariato Sodalis di Salerno proponeva, attraverso un bando europeo, di produrre un video di massimo tre minuti per la promozione della tua associazione – spiega Domenico, 25 anni e una laurea in ingegneria edile tra pochi mesi – noi abbiamo deciso di rispondere con 3 spot da circa 30 secondi ed abbiamo vinto. Il progetto era nell’ambito dell’azione “Ciack, Molto Bene!“. Così ci siamo  messi all’opera».

Ad aiutare i ragazzi la Hobos Factory e in particolare il produttore, Dario Renda, che ha ideato i tre video di sensibilizzazione. Tre idee ironiche e semplici che puntano a fare centro.

“NON TI FARE IL SANGUE AMARO”

“La Francia la spunta sulla Croazia e solo per la seconda volta conquista il tetto del mondo. Nun ce facimm ‘o sang amar, hanno vinto solo perché l’Italia era fuori, sono diventati campioni del mondo ma noi siamo e possiamo diventare ancora CAMPIONI DI VITA, DONANDO!” E’ la battuta pubblicata da Avis Angri su Facebook  per lanciare un altro degli spot.

Una musica incalzante, poche parole e solo un’immagine, con qualche zoom: tifosi che esultano su un divano evidentemente piazzato davanti a un televisore e un ragazzo con la maglia della nazionale italiana che si rattrista e poi subito la scritta: Nun te fa ‘o sang amar,  in italiano dal dialetto napoletano  “non ti fare il sangue amaro”. Il particolare questa volta è la coppa stretta dal tifoso italiano triste. «Si tratta di un prototipo gentilmente offerto da un gruppo di ragazzi  del nostro paese che ha organizzato un torneo e dava come premio proprio quella la coppa».

Anche qui, un modo originale e simpatico per ricordare a tutti che l’estate è un periodo delicato per le donazioni del sangue, in quanto la richiesta aumenta ma spesso i donatori abituali calano.

L’ULTIMA BATTUTA SUL SANGUE

E poi il terzo video: come poteva mancare l’altra frase “sanguigna” tipico refrain di diverse canzoni napoletane e non? “Scioglie ‘o sang dint’è ven?” (si scioglie il sangue nelle vene) il terzo spot di Angri, un po’ meno ironico, ma ugualmente d’effetto. E nello «spot del cocktail», come lo chiama Domenico,  ha partecipato gratuitamente Paola Torrente, un metro e 80 di bellezza curvy, classificata seconda a Miss Italia 2016. «Per girare quello spot ci abbiamo messo più di due ore e mezzo – ricorda ridendo Domenico – è stato un continuo di battute, sbagli e tante risate. Non si riusciva proprio a trovare mai l’immagine che il regista voleva».

Qui la protagonista è la seduzione: Paola-barista porta il cocktail e un ragazzo seduto al bancone resta senza parole con lo sguardo perso: Scioglie ‘o sang dint’è ven”. «E poi le battute napoletane con il sangue sono proprio finite, credo», conclude ironico Domenico.

ISPIRATI DAI “MAESTRI”

I vostri spot ricordano un po’ i video del gruppo che spopola sulla Rete the Jackal, è stato voluto? «Abbiamo pensato a loro quando abbiamo messo su i nostri video. Sono stati la nostra ispirazione, non so se siamo proprio riusciti nell’intento».

Ispirazione o no, al momento gli spot Avis sui social funzionano, tanto che il gruppo di Angri non si ferma più. «A fatica nel tempo sono riuscito a mettere su una squadra di ben 12 volontari  con un’età sotto i trenta – dice fiero Domenico – e di idee ne abbiamo tante. Vogliamo proseguire su questa scia e stiamo pensando di coinvolgere il gruppo Casa Surace (un gruppo di amici e coinquilini che con i loro video stanno spopolando in Rete, ndr). Augurateci buona fortuna».

Guarda i tre video:

Nun te fa ‘o sang amar

Nun jettà o’ sang

Scioglie ‘o sang dint’è ven?