Trasparenza nei rapporti tra aziende farmaceutiche e operatori del settore salute. E’ l’obiettivo della proposta di legge Sunshine Act, presentata dal Movimento 5 Stelle e che sarà oggetto di discussione in Parlamento nei prossimi mesi.
L’idea di fondo è che il cittadino debba conoscere quali siano i rapporti ed eventualmente le transazioni economiche tra big pharma e operatori della salute, medici in primis, ma non solo. L’iniziativa, liberamente ispirata al “The Physician Payments Sunshine Act”, corrispettivo statunitense introdotto con l’Obama Care nel 2010 e operativo dal 1 agosto 2013, mira a rendere note attraverso la pubblicazione su un registro telematico e liberamente accessibile a tutti, ogni relazione d’interesse che intercorre tra chi a vario titolo opera nella sanità e le case farmaceutiche o produttrici di dispositivi medici.
NON PIU’ DI DIECI EURO
In sostanza, le aziende farmaceutiche saranno obbligate a pubblicare tramite il ministero della Salute tutte le relazioni d’interesse e gli operatori della salute dovranno dichiarare anche donazioni ricevute da parenti o coniugi. Dovranno essere dichiarate tutte le transazioni superiori ai 10 euro.
«La conoscenza dei rapporti che intercorrono tra gli operatori del comparto sanità e le industrie del settore è fondamentale per prevenire la corruzione», ha dichiarato Massimo Baroni, onorevole del M5S e promotore della proposta. La proposta di legge intende combattere corruzione e conflitti d’interesse in ambito sanitario sul territorio nazionale, al fine di far conoscere eventuali compensi elargiti a favore di medici e altri operatori del settore, che minano l’integrità professionale degli attori coinvolti, inducendoli a scelte legate al profitto e non alla tutela del paziente.
«UNO STRUMENTO DI MONITORAGGIO IN PIU’ PER TUTTI»
«Sono fiero di dirvi che ho pubblicato, A.C. 491, a mia prima firma assieme a tutti i colleghi della commissione affari sociali, la proposta di legge Sunshine Act», ha scritto sul suo profilo Facebook Baroni. E ha aggiunto: «tutti, dal semplice cittadino al giornalista d’inchiesta, avranno a disposizione uno strumento per monitorare online le relazioni d’interesse che potrebbero celare veri e propri conflitti d’interesse o persino indicatori di reati, come quella di una corruzione nascosta da sponsorizzazioni a convegni oppure di generiche consulenze». La proposta intende quindi dissuadere ogni genere di illegalità, così che i cittadini non si trovino a dover subire danni legati ad esempio all’assunzione di farmaci dannosi, ma proposti come “miracolosi” sulla base di rapporti di interesse economico e non legati all’efficacia scientifica.
SANZIONI FINO A DUECENTOMILA EURO
Previste sanzioni molto salate per chiunque non notifichi le transazioni in denaro avvenute
tra professionisti e produttori di farmaci o altri prodotti sanitari. Per l’impresa produttrice che omette di trasmettere la comunicazione prevista una sanzione in denaro tra i 30mila e i 150mila, sale invece fino a 200mila per quelle realtà farmaceutiche che forniscano notizie false o incomplete.