Alberto Argentoni, presidente nazionale Avis, augura buona assemblea a tutti prima dell’incontro con i delegati in programma a partire da oggi a Lecce. Argentoni lo fa con une editoriale che tocca diversi temi, partendo da un messaggio indirizzato al Servizio sanitario nazionale: «È il servizio che deve adattarsi al donatore e non viceversa! (come ci aveva detto in un’intervista esclusiva ndr). Sgombriamo subito il campo da equivoci. I donatori fanno e faranno sempre di tutto per rispondere alle esigenze degli ammalati, ma la riorganizzazione del sistema trasfusionale – dice Argentoni sul sito dell’Avis – dovrà garantire servizi ineccepibili, l’ampliamento delle opportunità di accesso alle strutture di raccolta, la disponibilità di personale sanitario formato e motivato, una collaborazione fattiva con l’associazione. In Assemblea ci interrogheremo sugli scenari futuri. Il nostro sistema trasfusionale nazionale è sostenibile? Efficiente? Sarà capace di mantenere e raggiungere gli obiettivi? Avis si impegna a lavorare ancor di più su programmazione, chiamata, fidelizzazione e a rendere più efficiente la sua rete di raccolta».
Il presidente Avis, poi, nel proprio editoriale si rivolge alle istituzioni politiche.
«Il volontariato associato – tuona Argentoni – va tutelato e promosso, non possiamo burocratizzarlo! Se tutti concordano nel considerarci uno dei pilastri della comunità civile e del welfare sociale devono essere tutelate la nostra spontaneità e gratuità riconoscendoci le finalità di utilità sociale e mitigando gli obblighi giuridici, fiscali, civilistici. Nella maggior parte dei casi, in Avis, il volontariato puro prevale sull’organizzazione che è propria di altre tipologie di enti del Terzo settore. In assemblea ci interrogheremo su quale assetto dare all’associazione per rispondere alle disposizioni del nuovo codice senza snaturarci. Avis si impegna a garantire trasparenza, collaborazione e creatività».
Il presidente, inoltre, chiede maggiore impegno alla società civile.
«Alla società civile – leggiamo ancora nell’editoriale – chiediamo un’alleanza forte. La responsabilità sociale dell’impresa significa anche non penalizzare il lavoratore che si assenta per donare, l’alleanza educativa si sostanzia in collaborazione rispetto alla promozione dell’educazione sanitaria e di stili di vita sani senza pensare a nostri compiti sostitutivi, i mezzi di comunicazione devono essere sempre più capaci di una narrazione positiva, propositiva, socialmente responsabile e possibilmente non episodica. In Assemblea avremo una testimonianza di come il volontariato è nel Dna del cittadino responsabile e dell’uomo delle Istituzioni. Avis si impegna a fare bene il bene!».
L’ultimo pensiero, poi, Argentoni lo rivolge ai delegati.
«Un ultimo pensiero – conclude il presidente – rivolto ai delegati a questa assemblea nazionale: siete i testimoni delle nostra identità e unitarietà, chiamati ora a orientare l’Avis verso il futuro. “Quando incontri qualcuno non chiedergli da dove viene ma dove sta andando”. Buona assemblea a tutti!».