Avis dona 200mila euro per Arquata
In progetto un nuovo poliambulatorio

2018-04-16T15:33:09+02:00 16 Aprile 2018|Attualità|

L’Avis partecipa alla costruzione del “Nuovo centro socio-sanitariodi Arquata del Tronto (Ascoli-Piceno), un poliambulatorio, con un contributo di 200mila euro. È questo il nuovo progetto di pubblica utilità dell’Associazione volontari italiani del sangue.

L’inizio dei lavori, lo rende noto la stessa associazione nella propria newsletter, è previsto in giugno: la realizzazione di tale iniziativa è stata resa possibile dalle donazioni di numerosi cittadini e soci i quali hanno contribuito alla raccolta fondi lanciata dopo il terremoto del Centro Italia del 24 agosto 2016.

Non soltanto Avis però, poiché al progetto ha partecipato l’azienda farmaceutica Pfizer con 250mila euro, mentre l’Avis nazionale ha coinvolto anche la sede regionale delle Marche e quella provinciale di Ascoli-Piceno per il coordinamento.

In tutto sono stati raccolti 450mila euro e, tra quanti hanno contribuito, l’Associazione volontari italiani del sangue ci tiene a ringraziare Banca Sella, l’Avis regionale Veneto e la casa di cura “Giovani XXIII” di Monastier (Treviso).

 

La struttura del “Nuovo centro socio-sanitario”, oggi provvisoria, ospiterà diversi servizi che verranno utilizzati tutta la popolazione della zona dei Parchi dei monti Sibillini e della Laga. Nel poliambulatorio troveranno posto, nel dettaglio: medicina generale convenzionata; pediatria convenzionata; specialistica ambulatoriale (diabetologia eventuale accesso di cardiologo-ginecologo); servizi di telemedicina (telecardiologia, teledermatologia, telediabetologia); diagnostica di primo livello (ecografia ambulatoriale e domiciliare); servizi infermieristici ambulatoriali per medicina ipertesi; gabinetto odontoiatrico; collegamento con operatori dei servizi sociali.

 

«Avis – ha detto il presidente nazionale Alberto Argentoni – non è solo donazione di sangue, ma è una comunità di persone mosse da un grande spirito di collaborazione e solidarietà. È per questo che ci siamo mossi per le popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto, così come negli anni passati ci eravamo mobilitati per il terremoto dell’Aquila e ancora prima in Irpinia. Partecipare alla ricostruzione del poliambulatorio significa essere vicini nel concreto a tante famiglie che in questi mesi hanno sofferto».