Perché i giovani donano poco: la paura dell’ago

2018-04-25T18:42:56+02:00 13 Aprile 2018|Attualità|

La paura degli aghi resta la prima causa che spinge i giovani a non donare il sangue, altri credono che avere tatuaggi o piercing li escluda definitivamente dalla possibilità di farlo, altri ancora, invece, non si fidano del sistema che gestisce il prelievo e temono che le sacche vadano perdute. Moltissimi, infine, credono che fumare cannabis e bere molto alcol gli impedisca di diventare volontari.

C’è ancora poca informazione, insomma, intorno alla donazione,  secondo quanto emerge da un sondaggio che un gruppo di studenti degli istituti capitolini ha realizzato durante il programma di alternanza scuola-lavoro.

Parliamo del progetto “Blood confusion”, ideato dall’area comunicazione del Centro nazionale sangue che ha portato ad intervistare oltre cento giovani tra i 17 e i 35 anni.

Fin qui è stato individuato il problema, ma i ragazzi delle scuole romane sono andati ben oltre trovando una soluzione: gli studenti, dopo aver ascoltato un campione composto da 110 soggetti, si sono fatti un’idea abbastanza calzante di cosa sia necessario per sensibilizzare altri ragazzi alla donazione del sangue.

Da qui il progetto di ideare una campagna di comunicazione che andasse a colpire proprio le sacche di disinformazione emerse con il sondaggio di “Blood confusion”.

Esperti comunicatori al contrario di molti canuti professionisti rimasti al palo, i ragazzi hanno realizzato dei meme sul terrore degli aghi, sulla sfiducia nel sistema sangue e su tattoo e piercing.

I risultati del sondaggio, così come le immagini della campagna di sensibilizzazione, sono stati esposti nel corso dell’evento conclusivo del ciclo di alternanza scuola-lavoro che ha avuto luogo nei giorni scorsi nell’aula Pocchiari dell’Istituto superiore di sanità.

Diamo qualche dato: il 20 per cento degli intervistati ha ammesso di non donare il sangue perché impaurito dagli aghi; il 18 per cento del campione teme che la propria linfa vitale finisca sprecata chissà dove nella filiera di raccolta-produzione del sangue; il 20 per cento dei 110 ascoltati crede che tatuaggi e piercing siano motivi di esclusione perenne; il 36 per cento del campione ritiene che “farsi la canne” impedisca di donare il sangue; il 29 per cento di essi infine pensa che bere molto alcol non gli consenta tale gesto.