«Ho iniziato a donare da giovanissimo, ora la mia centesima donazione»

2019-03-12T01:04:57+01:00 11 Marzo 2019|
di Nicola Pavoni

Sono un donatore abituale e frequento assiduamente il centro trasfusionale dell’ospedale di Lucca. Questo perché credo profondamente che il dono del sangue sia un gesto di assoluta generosità e faccia parte di uno stile di vita che fa bene seguire.

Ho iniziato poco dopo aver raggiunto la maggiore età e ho proseguito donando sangue e plasma fino a quella che è stato da poco il mio centesimo prelievo. Ma questa è una tappa, non un traguardo.

Purtroppo è un tappa con retrogusto amaro perché avrei voluto festeggiare la centesima donazione assieme ad Alberto, un caro amico che purtroppo è recentemente scomparso a causa della leucemia. Per più di un anno Alberto è però vissuto grazie alle trasfusioni, questo mi ha dato un’enorme motivazione e insieme a me a molti alti giovani che donano abitualmente. Lui è stata una delle persone alla quale la malattia non ha lasciato scampo, ma con le donazioni se ne possono comunque curare e guarire tante altre. Quindi continuerò.

Qui a Segromigno in Piano (Lucca) siamo in tanti ad essere donatori attivi, e di questo possiamo andarne fieri, purtroppo però la domanda di sangue e plasma è spesso superiore all’offerta e servono sempre nuove donazioni e nuovi donatori, specialmente tra i giovani. Proprio per questo, insieme ad altri volontari e donatori, mi impegno a coinvolgere più persone che posso cercando, anche, di sconfiggere stereotipi e pregiudizi che circondano il mondo della donazione.

Donare il sangue è semplicemente un gesto bellissimo, è donare vita nel suo significato più puro e autentico, tutti dovrebbero farlo.

 

*Nicola Pavoni, classe 1975, fa parte di Fratres Segromigno in Piano nel comune di Capannori, è operaio e autista e lavora per un oleificio lucchese