«Dono sangue per ringraziare
chi salvò me e mia madre»

2019-01-20T19:47:43+01:00 21 Gennaio 2019|
di Roberto Santangelo*

Forse era scritto nel destino che diventassi donatore: qualche anno fa, i miei genitori mi hanno raccontato che mia madre ha dovuto subire molte trasfusioni quando sono nato io. Dopo una gravidanza già difficile era poi stata anche in rianimazione e io per mesi in un’incubatrice. Ho capito che sono stati mesi molto difficili per la mia famiglia.

Dopo che ho saputo questa storia, di come mia mamma sia sopravvissuta e il fatto che sia stato grazie, anche, alle trasfusioni di sangue, sono diventato donatore. Ecco, ogni volta che dono il sangue per me è fare un gesto di riconoscenza verso chi, all’epoca, ci salvò. So che magari il sangue non tornerà mai proprio per quelle persone che lo donarono per mia madre, ma per me donare significa questo.

Ora sono in Fidas e grazie all’esempio delle persone della mia sezione ho imparato a vivere l’associazione sia a livello del mio paese (Vaglio, in Basilicata) sia a livello regionale e, come loro, cerco di promuovere la cultura della donazione ovunque vada. L’essere in Fidas mi restituisce ogni giorno più di quello che faccio, ho 29 anni e già all’attivo 67 donazioni ma se devo mettere sulla bilancia il tempo “speso” nella donazione e quello che vivo con Fidas non posso che essere felice di farne parte

Vivere l’associazione significa socializzare, scambiare esperienze e stringere legami di amicizia. Ogni incontro è per me un momento di crescita personale e maturazione. Questa esperienza mi ha dato come persona più di quello che ho dato io donando il sangue

Grazie all’associazione vinco anche la pigrizia, invece di andare da solo al centro trasfusionale chiamo i gli amici. Se si va in gruppo è più bello, si passa una giornata insieme ed è davvero diverso se si condivide l’esperienza di donazione, l’unione e la comunità arricchiscono anche chi dona.

Il fine ultimo mio e dell’associazione di cui faccio parte è sempre quello di cercare di fare testimonianza e sensibilizzare alla cultura del dono diffondendolo in prima persona. Solo con il proprio esempio si riesce a fare molto di più che con le parole.

*Roberto, 29 anni, giornalista, è il responsabile della sezione Fidas di Vaglio (Potenza), gruppo giovani.

I donatori raccontano è un rubrica che intende raccontare le vostre storie. Se volete mandatecele, assieme ad una foto, all’indirizzo redazione@donatorih24.it