Il Friuli si prepara all’utilizzo del plasma iperimmune contro il Covid-19: la lettera alle associazioni

2020-05-24T23:35:47+02:00 25 Maggio 2020|Primo Piano|
plasma iperimmune

Il 18 maggio L’Azienda sanitaria Universitaria Friuli Centrale ha inviato una lettera ai presidenti delle Associazioni donatori sangue del Friuli Venezia Giulia per indicare l’avvio della terapia con il plasma iperimmune nella cura al Covid-19 anche nella Regione. Nella lettera è indicato: “Sebbene manchino ancora evidenze cliniche robuste provenienti da studi affidabili, dati preliminari indicano risultati promettenti sulla riduzione della mortalità. La terapia basata su plasma immune è già stata utilizzata in precedenti epidemie quali l’influenza Spagnola (1915-1917), H1N1 (2009-2010), SARS-CoV (2003)” Alla domanda “Che cosa fare oggi?” L’azienda sanitaria indica: “Siamo in attesa di essere autorizzati dalla Regione ad acquistare reagenti per determinare i livelli di anticorpi neutralizzanti nei Donatori di sangue. Questo ci consentirebbe di studiare a tappeto tutti i donatori dei quali stiamo conservando un campione di siero dalla fine di marzo, e determinare la prevalenza di Donatori positivi sul numero complessivo di Donatori. Questo è un dato fondamentale perché ci darebbe informazioni preziose su come si è diffuso il virus in questi pochi mesi. Parallelamente, i Centri Donatori stanno segnalando al CURPE i Donatori che riferiscono di avere avuto una infezione da Coronavirus e che sono guariti (con due tamponi negativi), oppure che hanno avuto nei primi due mesi dell’anno, sintomi che possono far pensare ad una infezione da Coronavirus mai diagnosticata. Questi plasmi vengono tenuti da parte e saranno tra i primi ad essere testati, poiché se siamo fortunati, potrebbero avere elevate quantità di anticorpi neutralizzanti”.

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