Come donare il plasma iperimmune

2020-05-21T17:02:58+02:00 21 Maggio 2020|Donazioni|
autosufficienza

Il plasma è la parte liquida del sangue, contiene acqua, proteine e altre molecole organiche. Il plasma è detto “iperimmune” nel caso sia dimostrato – attraverso test sierologico – che la persona abbia sviluppato gli anticorpi contro la Sars-CoV-2: ovvero solo quando la persona è stata contagiata dal virus, è guarita e ne ha una prova certa. 

Chi può donare plasma iperimmune

Si può donare plasma iperimmune solo se si è sicuri di essere stati affetti da Covid-19 e di essere guariti da almeno 14 giorni. E’ questa la prima regola per iniziare il percorso per la donazione del “siero di convalescenza” se si vuole aiutare a curare i malati di Coronavirus, o anche solo se si desidera partecipare alla raccolta per le banche del plasma che stanno nascendo in previsione di un ritorno dell’epidemia.

Prima della donazione, il convalescente verrà sottoposto ad alcuni test che indicheranno ai medici l’effettiva presenza di una quantità minima necessaria di anticorpi nel plasma. Seguirà una generale verifica delle condizioni di salute attraverso analisi del sangue. Non ci devono essere altre patologie in corso. Secondo il protocollo le donne che hanno subito una gravidanza non sono idonee per la donazione. In genere le regole possono variare in misura lieve da ospedale a ospedale. 

L’immunità del plasma decade: ecco perché donare subitoterapia plasma

Il professor Francesco Menichetti, responsabile del protocollo Tsunami diffuso poi come modello per la sperimentazione sul territorio italiano, ha indicato come fattore decisivo la decadenza dell’immunità del plasma per la partecipazione alla cura sperimentale.

Il medico ha spiegato che è necessario che le donazioni di plasma iperimmune vengano effettuate prima che il plasma si impoverisca degli anticorpi neutralizzanti, cosa che avviene poche settimane dopo la guarigione.

Sarà il processo di congelamento a -40 gradi, a cui verranno sottoposte le sacche di plasma nelle officine trasfusionali, a bloccare il degradarsi del fattore immunità. Quindi il plasma, anche dopo alcuni mesi e anni, quando conservato nelle banche apposite, potrà essere utilizzato come terapia d’emergenza per il Covid-19, durante una possibile recrudescenza dell’epidemia.

Come donare plasma iperimmune sul territorio italiano

Il dottor Alessandro Mazzoni responsabile dell’Unità Operativa del reparto di medicina trasfusionale dell’azienda ospedaliero universitaria pisana spiega:

I pazienti guariti dal Coronavirus che vogliono donare il plasma iperimmune devono contattare il Centro trasfusionale locale all’interno della struttura ospedaliera di riferimento sul proprio territorio.

Poiché l’immunità del plasma decade sarebbe meglio fossero tempestivi nel contattare il centro e valutare la possibilità di effettuare la donazione”.

E’ necessario aggiungere che per ora, il 21 maggio, non esiste una lista degli ospedali che aderiscono al protocollo. Bisognerà quindi attendere che le strutture sanitarie, che in questi giorni sono in corso di arruolamento, siano pronte per avviare la raccolta plasma iperimmune.