Virus e infezioni durante la donazione, l’ematologo: “Rischio oggi pari a zero”

2020-02-10T18:36:07+01:00 10 Febbraio 2020|Primo Piano|
Giornata internazionale della donna di Laura Ghiandoni

Donare sangue per essere più sicuri del proprio stato di salute.  È questa la buona pratica che può coinvolgere nuovi donatori secondo l’ematologo trasfusionista Francesco Ipsenich dell’Ospedale San Camillo Forlanini a Roma: “Oggi che il rischio infettivo è quasi pari allo zero, e da vent’anni non ci sono più stati casi di contagi legati alle trasfusioni, è il momento di donare senza paura. Anzi, proprio pensando alla propria salute, la donazione è un ottimo metodo per  tenerla sotto controllo”. A proposito degli sviluppi nel sistema sanitario: “Oggi gli esami infettivi sono di una sensibilità estrema; la donazione di sangue è un processo molto semplice per chiunque la voglia effettuare, i vantaggi sono molteplici per chi riceve, ma sono tanti anche per chi lo dona”.

L’ematologo ripercorre i passi da compiere durante la giornata in cui si sceglie di donare: “La mattina è necessario assumere una colazione leggera, magari una fetta biscottata con la marmellata, non bisogna mangiare cibo pesante o alimenti contenenti il latte. Quando ci si presenta alla sede ti viene chiesto di compilare un modulo per rispondere alle domande riguardanti stili di vita, viaggi e interventi chirurgici effettuati recentemente.Viene eseguita una piccola puntura al dito per misurare l’emoglobina, e controllare se sei idoneo alla donazione e i tuoi globuli rossi sono sani”.

Ipsenich racconta: “Il passo successivo è una visita con il medico per un colloquio. Solo dopo puoi donare: ti viene chiesto di accomodarti nella sala e viene raccolta la prima sacca di 450 ml. Il tuo sangue verrà sottoposto gratuitamente alle analisi che ti arriveranno per posta a casa dopo qualche giorno”. L’ematologo a proposito del tipo di misurazioni effettuate durante gli esami di laboratorio spiega:”Il liquido ematico verrà analizzato in tutte le componenti: dai trigliceridi, al colesterolo, ma verrà anche verificata la transaminasi, il ferro e tutto ciò che può servire a comprendere lo stato di salute donatore. Verrà ricercata anche la presenza di virus infettivi di vario tipo. Attraverso le analisi è possibile venire a conoscenza di problemi di salute e, nel caso ci sia una patologia in atto, si è richiamati per un secondo colloquio con il medico”. Se la problematica è risolvibile in un breve lasso di tempo, si potrà tornare a donare nel centro nel periodo successivo alla guarigione”.