Dario Giussani, record con 500 donazioni: “Incentivare i giovani”

2020-02-03T17:00:12+01:00 31 Gennaio 2020|Personaggi|
di Laura Ghiandoni

Stimolare i giovani a partecipare sempre di più nella raccolta di sangue e plasma. Al primo donatore d’Italia sta molto a cuore la generazione del futuro. Dario Giussani, 66 anni, di Cassano D’Adda, da 43 anni dona sangue, plasma e piastrine in modo regolare. Negli ultimi mesi accompagnato dalla nipote al Centro Trasfusionale di Limbiate, ha superato la soglia delle 500 donazioni. “La nostra è una famiglia di donatori” spiega lui che, dopo aver superato di molto le 125 donazioni necessarie, è stato insignito a Cavaliere della Repubblica da Carlo Azeglio Ciampi nel 2000.

“Mio zio Franco Ravasi è stato presidente Avis per ventuno anni nella sezione di Cassano D’Adda. Mia madre Rosetta, mia moglie Cinzia, ma anche mio figlio Giulio hanno tutti donato sangue regolarmente, convinti dall’idea che, oltre ad essere un modo per aiutare il prossimo, permette di tenere sotto controllo la propria salute“.

Dario Giussani, con il figlio Giulio e la nipote Chiara

Dario, diventato per il suo grande impegno come donatore nel 2008 Ufficiale dell’Ordine Al Merito della Repubblica, intervistato da DonatoriH24 spiega come è riuscito a raggiungere il record di generosità: “Nelle giornate in cui andiamo a Limbiate per donare plasma e piastrine io e mia nipote ci svegliamo alle 5 e un quarto, alle 6 partiamo, e alle 7 circa arriviamo e andiamo in sala prelievi. Prima, quando ero impiegato, andavo di solito il venerdì”.

A proposito della frequenza di permessi di lavoro richiesti nei decenni prima della pensione racconta: “Quando ero impiegato a Cassina de’ Pecchi, alla Gte Telecomunicazioni divenuta in seguito Siemens, il presidente Ugo Piperno, agevolava moltissimo i donatori. Chi la mattina si recava al centro trasfusionale poteva riposare i due giorni successivi. Le due giornate erano finanziate dall’Avis, la terza dall’azienda Gte Telecomunicazioni” e aggiunge: “Io alzandomi presto la mattina a volte non chiedevo nessun giorno libero, mi presentavo al lavoro senza richiedere permessi“.

“Oggi vado con Chiara, diventata a luglio maggiorenne. Negli ultimi mesi facciamo insieme la strada per il Centro Trasfusionale di Limbiate che è molto ben organizzato anche per la plasmaferesi. Sono 45 i chilometri di strada che percorriamo da Cassano D’Adda ogni volta”.

Proprio pensando a chi, come la nipote, potrebbe iniziare a partecipare in modo attivo alla raccolta, commenta: “Siccome l’impegno del donatore regolare è tanto, mi piacerebbe fossero offerti degli incentivi che stimolino i giovani e rendano per loro le cose semplici, dal momento che compiono una buona azione” poi aggiunge orgoglioso:”Mia nipote ha iniziato da circa sei mesi, ha già fatto 4 donazioni e dice che mi vuole battere!”.