Ticino, manca il sangue. Ecco perché la programmazione è preziosa

2020-01-09T15:58:28+01:00 8 Gennaio 2020|Attualità|
di Laura Ghiandoni

Carenza dei gruppi O+, A+, A- e O-. È questa l’emergenza con cui il canton Ticino si deve confrontare all’inizio del nuovo anno e che lo porta ad appellarsi ai donatori svizzeri per rispondere a una preoccupante diminuzione delle scorte a disposizione nelle sedi di Lugano, Bellinzona e Locarno.

L’invito ai donatori del Servizio trasfusionale della Svizzera Italiana, fondazione che ha il compito di fornire sangue a tutti gli ospedali e cliniche del cantone, è quello di rivolgersi urgentemente alle sedi ora attive in orari extra e offrire la propria donazione.

Il caso con cui si è aperto il 2020 nel paese nostro vicino di casa dà ancora valore al sistema italiano della donazione del sangue il quale si basa sul Programma di autosufficienza nazionale del sangue e dei suoi prodotti. Il piano indica i criteri e modalità che le singole Regioni devono adottare per sostenere l’autosufficienza.

L’ obiettivo è quello di garantire scorte a tutti coloro che necessitano del quantitativo di materia biologica in modo regolare o emergenziale in base al tipo di malattia o evento straordinario.

La scelta etica della donazione volontaria periodica e non remunerata è un vanto per il nostro sistema e l’Italia risulta essere un modello a livello internazionale per il sistema sangue.