Una sacca di sangue sbagliata, probabilmente per un tragico caso di omonimia. È morta così, nell’ospedale di Vimercate, nella provincia di Monza-Brianza, una donna di 84 anni ricoverata nel reparto di Ortopedia dopo essersi sottoposta a un intervento chirurgico per la rottura di un femore. Il fatto è avvenuto lo scorso venerdì 13 settembre.
L’azienda sanitaria ha aperto un’indagine interna, mentre il Centro nazionale sangue in questi giorni invierà gli ispettori su disposizione del neo ministro della Salute, Roberto Speranza.
In base a quanto confermano a DonatoriH24 fonti interne dello stesso Cns, “si sta indagando su un caso di errore umano: sulla sacca trasfusa ci sarebbe stato un cognome identico a quello della paziente poi deceduta”.
A seguire il caso con attenzione è il presidente di Avis Lombardia, Oscar Bianchi: “Siamo addolorati per quanto avvenuto perché per noi donatori il fatto che qualcuno muoia per una trasfusione è l’antitesi dell’impegno che quotidianamente portiamo avanti – spiega -. È il primo episodio del genere che si verifica sul nostro territorio. Al momento aspettiamo di capire meglio le dinamiche di questa tragedia, pur restando consapevoli di come la qualità del sangue e del servizio debbano essere garantite sempre non solo al momento della raccolta, ma anche quando si tratta di infonderlo al ricevente”.