Sicilia, calano i donatori di organi
L’allarme del centro regionale trapianti

2019-02-28T14:28:13+01:00 28 Febbraio 2019|Donazioni|
di Emiliano Magistri

Difficoltà organizzative e logistiche e un calo dei donatori di organi che ha comportato un’inversione rispetto al picco registrato nel 2017. È questo il quadro tracciato dal Centro regionale trapianti della Sicilia, dopo i dati “sconfortanti”, così definiti dalla coordinatrice, la dottoressa Bruna Piazza, relativi al 2018.

La dottoressa Bruna Piazza, coordinatrice del Centro regionale trapianti della Sicilia

“La donazione degli organi viene ancora considerata come un gesto volontario – spiega Piazza a DonatoriH24 -, mentre invece è ormai inserita nei Lea (i Livelli essenziali di assistenza, cioè l’insieme di prestazioni, servizi e attività che lo Stato ritiene importanti da non poter essere negate ai cittadinindr). Ecco perché occorre un piano di coordinamento più istituzionalizzato tra le varie strutture presenti sul territorio”.

I numeri, seppur considerati sconfortanti, sono comunque superiori rispetto al 2016, quando sull’intero territorio siciliano vennero effettuati 196 trapianti: “Questo è il motivo per cui, nonostante tutto, confidiamo in una ripresa. Gli ottimi dati registrati del 2017, quando sono stati effettuati 287 trapianti, dimostrano la professionalità e la competenza delle nostre strutture. Purtroppo, però, l’entusiasmo e le capacità – spiega – se non supportate da un programma serio a livello istituzionale, non bastano”.

Tuttavia, l’assessorato regionale alla Sanità è già al lavoro per garantire, ai coordinamenti locali, una definizione più precisa dell’attività da svolgere. Nonostante le liste d’attesa, particolarmente lunghe soprattutto per il polmone: “Al di là delle difficoltà del nostro territorio – conclude Piazza – si tratta dell’organo che risente in misura maggiore delle alterazioni metaboliche, nonché della degenza in terapia intensiva. Proprio per questo è spesso il più difficile da considerare idoneo per un trapianto”.