Donare il sangue e promuovere il bere consapevole
Ais Toscana e Avis insieme per #QuestionidiCuore

2019-01-29T16:31:56+01:00 29 Gennaio 2019|Donazioni|
di Emiliano Magistri

Incentivare le persone a donare il sangue e promuovere la concezione del bere consapevole. Con questi obiettivi l’Ais (Associazione italiana sommelier) Toscana, in collaborazione con Avis, ha dato vita a Lucca alla prima edizione di #QuestionidiCuore, la campagna di donazione che si è conclusa la scorsa domenica, e che ha coinvolto tutti i soci dell’associazione e le delegazioni provinciali del territorio.

Maurizio Zanolla, responsabile comunicazione Ais Toscana

Un’iniziativa che, durante la settimana, ha raccolto oltre 50 adesioni tra membri dell’Ais e volontari delle singole sezioni, e che ha permesso di incrementare il numero di unità di sangue in un periodo in cui la carenza è diffusa su gran parte del territorio nazionale.

“Abbiamo approfittato di questo periodo per dare il nostro contributo, agevolati anche dal fatto che per noi sommelier, il mese di gennaio, è piuttosto tranquillo dal punto di vista degli impegni – spiega a DonatoriH24 Maurizio Zanolla, responsabile della comunicazione per l’Ais Toscana e principale promotore di #QuestionidiCuore -. Alla luce delle difficoltà con cui molte regioni italiane sono alle prese, io stesso, che da tempo sono donatore, non potevo esimermi dal dare il mio contributo”.

I soci di Ais Toscana donano il sangue in occasione di #QuestionidiCuore

Un “esordio” che ha riscosso risultati positivi e ha permesso di conoscere un lato dell’Ais, finora, sconosciuto: “Tra gli obiettivi di questa campagna c’era la promozione del concetto del bere consapevole – prosegue Zanolla -, infatti troppo spesso il ruolo del sommelier viene travisato, senza capire invece che il suo compito principale non è far bene, ma insegnare a bere. Con la nostra iniziativa abbiamo voluto dimostrare che chi lavora in questo mondo, oltre a comunicare il vino quotidinamente in tutti i suoi aspetti, sa bere con la testa e può dare il suo contributo anche alla donazione”.

Anche perché, oggi, donare il sangue non è una cosa così semplice: “Ci sono molti controlli come è giusto che sia e, ovviamente, tra le prerogative che deve avere un aspirante donatore, ci deve essere quella di non avere problemi con l’alcol. Noi abbiamo dimostrato che, con intelligenza, è possibile fare entrambe le cose”.

E le persone hanno recepito il messaggio: “Le delegazioni provinciali dell’Avis, con cui per questioni di assonanza abbiamo avviato questa joint venture, hanno messo a disposizione le proprie sedi per effettuare le donazioni, e in molti hanno risposto presente. Mi auguro – conclude Zanolla – che già dalla prossima edizione si possa allargare il raggio d’azione a livello nazionale. Non sarà semplice, ma per una buona causa come questa dobbiamo provare a farlo”.

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