Genova, Avis lancia “Donatori 2.0”
Casale: Donare quando serve

2018-11-17T11:14:45+01:00 17 Novembre 2018|Primo Piano|
di Gianluca Colletta

Tre giorni di formazione per affrontare al meglio le sfide future della donazione. L’Avis Liguria ha organizzato un corso rivolto a volontari e al personale dei sistemi trasfusionali con l’obiettivo di migliorare la comunicazione tra donatori e associazioni e garantire un’accoglienza sempre più professionale a quanti decidono di andare a donare il sangue.

Il progetto “Donatore 2.0” prevede tre sessioni (Genova, Savona e La Spezia) che si svolgeranno rispettivamente nei giorni di sabato 17 e 24 novembre e l’1 dicembre. L’attività di formazione «fa parte di un progetto nato in seguito a una convenzione stipulata con la Regione Liguria, il Centro nazionale sangue e altre associazioni, – ha spiegato a Donatorih24.it il presidente dell’Avis Regionale, Alessandro Casale –. L’obiettivo è quello di arrivare a un altro approccio alla donazione del sangue. Finora i risultati raggiunti ci hanno fatto essere a ridosso dell’autosufficienza regionale. Chi dona molte volte pensa che questo è quello che serve e basta. Bisogna invece lavorare per far capire che la donazione è legata al fabbisogno e deve essere modulata sulla base di questo fabbisogno».

Un appuntamento che arriva in un momento in cui in Liguria si sta assistendo a un forte calo dell’attività di donazione. «Si tratta di un percorso – ha sottolineato Casale – che abbiamo modulato in tre anni. Il lavoro che dobbiamo fare riguarda sia il metodo che l’approccio con i nuovi donatori: formiamo volontari sui temi della donazione e della comunicazione. Dobbiamo lavorare sui nostri donatori e su una platea più ampia di potenziali donatori e mettere a disposizione tutti gli strumenti che possano aiutare questo canale di comunicazione».

Nelle trentotto unità di raccolta associative Avis e nelle sei autoemoteche viene raccolto più del 30% del fabbisogno di sangue della Liguria. «Oggi serve andare incontro alle esigenze del donatore che però deve anche andare a donare quando c’è maggiore necessità e donare quello che serve. Oltre alla donazione di sangue intero bisogna far capire che si può donare anche il plasma».

Le sedi del corso sono state distribuite per aree geografiche. È prevista una formazione frontale che coinvolgerà, per renderla più efficace, circa 20-30 persone per sessione. «Se ci sarà la necessità effettueremo ulteriori sessioni – ha concluso Casale -. Inoltre metteremo a disposizione il materiale dei corsi per quanti vogliano informarsi».